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Ahmed Hamsho alle olimpiadi. E’ figlio di un uomo di Assad, “Boicottiamolo”

di Daniela Lauria |19 Luglio 2012 20:05

Ahmed Hamsho

LONDRA  – Alle Olimpiadi di Londra 2012 entra in gioco anche la terribile questione siriana. Nell’occhio del ciclone è finito il giovanissimo Ahmed Hamsho, 19 anni, campione di salto a ostacoli. Ma Hamsho è il figlio di uno degli uomini di Assad, Mohammed Hamsho, amico personale del rais, uomo d’affari e deputato al parlamento siriano. L’opposizione è insorta al grido di “Boicottiamolo”. Un bel dilemma per il Cio che ha già bandito dal presenziare ai Giochi Mouaffak Joumaa, presidente del comitato olmipico siriano, perché vicino ad Assad.

La colpa più grave di Hamsho, oltre all’amicizia con Assad è l’aver finanziato gli shabiha, i pretoriani del regime siriano che si sono distinti per la loro ferocia nella repressione dell’opposizione. Per questo Hamsho è stato bandito dall’Unione Europea, sul cui suolo non può transitare e gli Stati Uniti hanno congelato tutti i suoi beni e vietato transazioni con la sua società, la Hamsho International Group.

Al giovane Ahmed le pericolose relazioni del padre non danno fastidio, anzi rilancia: “Noi sportivi – disse al Times qualche tempo fa – non dobbiamo rappresentare soltanto la Siria, ma anche e soprattutto Bashar Assad che rimane il nostro presidente”. Addirittura lo difende: “Non ha fatto nulla di male, non fa altro che proteggerci dai gruppi terroristici”.

La lega degli sportivi siriani liberi ha lanciato una petizione su change.org perché Ahmed Hamsho venga escluso dall’Olimpiade “in nome dei principi della pace e della dignità umana che figurano nel suo statuto”.

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