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Atalanta, Ilicic avrebbe finito la stagione ma non è infortunato. Repubblica parla di ‘male oscuro’ del calciatore

di Redazione Blitz |1 Agosto 2020 20:06

Atalanta, Ilicic avrebbe finito la stagione ma non è infortunato. Repubblica parla di 'male oscuro' del calciatore (foto Ansa)

Salvo ripensamenti dell’ultimo istante, dovrebbe essere terminata la stagione di Ilicic con la maglia dell’Atalanta. Il calciatore non avrebbe problemi fisici ma psicologici.

La stagione di Ilicic con la maglia dell’Atalanta sarebbe terminata sul più bello. Infatti il calciatore avrebbe accusato dei problemi psicologici durante il lockdown e non si sarebbe più ripreso.

Per il calciatore sloveno sarebbe stato un trauma passare la quarantena da coronavirus in una città come Bergamo tra sirene di ambulanze e  bare trasportate dai camion militari.

Ad affrontare questo tema delicato, è Repubblica in un articolo a firma di Franco Vanni. Riportiamo la parte dell’articolo dove Repubblica parla delle presunte problematiche psicologiche del calciatore dell’Atalanta.

“Il 32enne sloveno è tornato a casa, nella sua campagna. A curarlo sono i familiari, che lo conoscono davvero, da prima che il calcio portasse soldi e fama.

“È un ragazzo forte ma anche fragile, come i tronchi degli alberi antichi”, dicono di lui i compagni con cui ha condiviso lo spogliatoio a Firenze, fra il 2013 e il 2017.

A Zingonia non sono bastati i gol, le vittorie e la fiducia del club nerazzurro a evitare che qualcosa si rompesse.

Josip Ilicic ha sofferto i mesi di lockdown a Bergamo, con la conta quotidiana dei morti, le immagini delle bare trasportate dai camion militari, la paura di fare anche le cose più semplici e la metamorfosi del contatto umano: da fonte di conforto a pericolo di contagio.

Se la sua sia depressione lo possono dire solo i medici, perché di malattia si tratta e non di un semplice stato d’animo.

L’Atalanta, che gli deve moltissimo, ha fatto tutto quel che poteva. I suoi compagni, la società e lo stesso Gasperini si sono spinti fino ai propri limiti in una missione troppo grande anche per loro.

L’allenatore gli ha dato fiducia sempre, fino a schierarlo contro la Juve nonostante le partite spente che aveva giocato con Lazio, Udinese, Cagliari e Sampdoria. Non è bastato. La scintilla non ha riacceso il fuoco” (fonte Repubblica).

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