BELGRADO – Fiducioso, un po' spavaldo, diretto come sempre. ''Sono assolutamente convinto che raggiungeremo gli obiettivi prefissati, a cominciare dalla fase finale del Mondiale del 2014. Se dovessimo fallire me ne andro'''. Cosi' ha esordito Sinisa Mihajlovic, una volta apposta la firma che ne fa il commissario tecnico della Nazionale serba per i prossimi due anni, almeno fino al Brasile.
''C'e' parecchio, duro, lavoro da fare – ha aggiunto il tecnico, nel corso della conferenza stampa di presentazione – e con urgenza perche' le qualificazioni iniziano gia' a settembre. Bisogna immettere sangue fresco nella squadra, ma abbiamo gia' un buon potenziale di talenti''.
''Ho ricevuto offerte da tre club italiani mentre ero in trattativa con la Federcalcio serba, nel corso degli ultimi due mesi e mezzo – ha poi rivelato l'ex tecnico della Fiorentina, esonerato lo scorso novembre – ma non ho mai avuto dubbi, perche' e' il sogno di ogni allenatore sedere sulla panchina della propria Nazionale''.
Mihajlovic ha mostrato di avere a cuore l'immagine del suo Paese, macchiata in campo calcistico da episodi violenti come quelli avvenuti a Genova nell'ottobre 2010. ''Chiedero' alla Federazione di giocare solo in localita' dove avremo la certezza che i tifosi si comportino in modo da non infangare ancora la reputazione della Serbia – ha assicurato – gia' compromessa da numerosi incidenti. I giocatori dovranno sottoscrivere un codice di condotta che li vincoli, singolarmente e come squadra, in quanto rappresentanti della Serbia. Dovranno conoscere l'inno e comportarsi lealmente, sia con i propri club che in Nazionale''.
''Il calcio deve essere motivo di divertimento per tutti coloro che amano questo gioco, compresi donne e bambini, mentre impegno, passione e patriottismo devono andare di pari passo con il talento di un giocatore'', ha sottolineato. Sulla via verso il Brasile, la Serbia se la vedra' con Croazia, Belgio, Scozia, Galles e Macedonia.