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Coppa Italia: un super Eto’o trascina l’Inter ai quarti di finale, Genoa ko

di luiss_smorgana |12 Gennaio 2011 23:41

Un super-Eto’o ha trascinato l’Inter ai quarti di finale della coppa Italia. L’ostacolo Genoa è superato ma non senza affanni, perché la squadra di Ballardini ha saputo reagire alla doppietta del camerunense, grazie a un rigore di Kharja ha accorciato, e poi non si è arresa nemmeno dopo il 3-1 di Mariga.

Ma il gol di Sculli è arrivato solo nel recupero, cosi’ saranno i nerazzurri ad affrontare la vincente dell’ottavo fra Napoli e Bologna. Con Benitez o Leonardo, per Eto’o cambia poco. Il camerunense raggiunge quota 21 gol in stagione e si conferma terminale letale di una Inter che a tratti ha fatto divertire i circa 15mila spettatori, che hanno dovuto pero’ soffrire fino alla fine per merito di un Genoa duro a morire. L’Inter campione in carica onora la coppa Italia: poco turn over e spazio a Ranocchia, che esordisce da titolare in nerazzurro (in una difesa per tre quarti italiana) senza soffrire troppo l’emozione della sfida contro la squadra sua fino a poche settimane fa né gli insulti dei suoi ex tifosi. Piu’ fastidio gli da’ la velocita’ di Rudolf: nel primo tempo lo ferma con un po’ di mestiere, a inizio ripresa con un calcione in area che gli vale l’ammonizione (ma era da espulsione) e offre al Genoa il rigore che riapre la partita.

Chi come Muntari di solito ha meno spazio, approfitta male dell’occasione. Provato come trequartista, serve un bell’assist a Eto’o ma commette qualche errore di troppo. Il più grave quando al 13′ della ripresa è richiamato in panchina: esce con lentezza snervante, si fa ammonire, non dà la mano a Biabiany che entra al suo posto e spintona Beppe Baresi che prova a tranquillizzarlo.

Il Genoa parte davvero poco pungente. Non gira il centrocampo, con gli esordienti Jelenic, sloveno classe 1992, e Kucka, slovacco del 1987: il primo è spaesato e sta in campo solo 45′, l’altro è più intraprendente ma gli manca ancora l’intesa con i compagni.

Il primo pericolo per Castallazzi arriva solo dopo 42′, quando deve anticipare Kharja ben servito da Boakye, 17 anni, a cui Ballardini affida l’attacco in coppia con Rudolf, che solo nella ripresa impensieriscono la difesa nerazzurra senza però trovare il gol. Non ha di questi problemi Eto’o. Assieme a Cambiasso e Zanetti è quello che corre di più. Soprattutto è il più avido sotto porta. Al 15′ lo pesca un cross di Muntari: dribbling fra Moretti e Criscito e di destro infila Scarpi. Quattro minuti dopo Scarpi è bravo a deviare un destro da lontano di Eto’o, ma al 43′ il bomber, servito da Maicon, lo infila sotto le gambe, complice un distratto Moretti.

Nella ripresa Ballardini inserisce Mesto per Jelenic e la manovra Genoa acquista qualità. Al 6′ Boakye impegna Castellazzi con un destro angolato, e al 9′ arriva gol su rigore di Kharja dopo il pasticcio di Ranocchia. Leonardo decide di provare a chiudere la partita inserendo Biabiany al posto di Muntari. Il ghanese non la prende bene ma l’idea porta i suoi frutti. Un minuto dopo, al 14′, grazie al francese l’Inter guadagna il corner da cui arriva il 3-1 di testa di Mariga. Il Genoa non molla, e Castellazzi salva più volte il risultato. Entra Sculli e ci prova in ogni modo: prima è fermato per un fuorigioco dubbio, poi al 46′ trova il 3-2. Ma ormai è  tardi.

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