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Inter-Frosinone 4-0: nerazzurri al comando della classifica

di admin |22 Novembre 2015 23:40

MILANO, STADIO GIUSEPPE MEAZZA ‘SAN SIRO’ – Inter-Frosinone 4-0, gol: Biabiany 29′, Mauro Icardi 52′, Murillo 87′ e Brozovic 94′.

L’Inter travolge il Frosinone, vince 4-0 e va da sola in vetta alla classifica. I nerazzurri sfruttano al meglio il mezzo passo falso di Roma e Fiorentina e si candidano prepotentemente alla conquista dello scudetto.

Apre Biabiany, poi nel secondo tempo Icardi, Murillo e Brozovic. Mancini azzecca tutto, cambia ancora la formazione e schiera a ragione Biabiany e Ljajic, tra i migliori in campo. Manca ancora il feeling tra Jovetic e Icardi, ma la difesa esce ancora imbattuta: questa Inter solida e cinica può davvero andare lontano.

Per la prima volta l’Inter vince con un risultato rotondo, infliggendo un poker al Frosinone, terz’ultimo in classifica, e a fine partita esplode la gioia dei tifosi che festeggiano la conquista del primato.

Il popolo di San Siro accorre numeroso a San Siro senza paura per la minaccia del terrorismo. In una serata fredda, più di 37mila spettatori hanno assistito alla sfida. Un tributo all’Inter che ogni settimana si avvicina sempre di più al sogno scudetto e un segnale di normalità dopo una settimana di tensioni in tutta Europa.

Le note della Marsigliese risuonano nel rispettoso silenzio dello stadio che si prolunga per cinque minuti, un’iniziativa della Curva Nord nerazzurra in memoria delle vittime di Parigi. La prima occasione da gol la costruisce il Frosinone con un tiro al volo di Soddimo: Handanovic sempre più decisivo devia in angolo.

Grande parata del portiere nerazzurro e prime difficoltà per la squadra di Mancini. Jovetic e Icardi faticano, nonostante la chance concessa dal tecnico, a dialogare con la palla.

L’argentino spreca i palloni che riceve, il montenegrino preferisce le conclusioni personali – come al 15′ – ma non è mai efficace. A centrocampo il pressing del Frosinone è efficace e l’Inter commette troppi grossolani errori che fanno infuriare Mancini.

Il tecnico da bordo campo urla, si sbraccia, chiede una reazione. Al 17′ sponda di testa di Ciofani, ma Soddimo in acrobazia indirizza male il tiro. Ma nel momento di difficoltà, l’Inter solida e cinica esce allo scoperto. E al 27′ sblocca il risultato: tiro di Ljajic respinto da Leali, sulla ribattuta si avventa Biabiany che di potenza trov il gol.

Nel tiro del francese c’è tutta la rabbia e la grinta di un giocatore che nell’ultimo anno ha dovuto fare i conti con una lunga malattia e un problema cardiaco che sembrava potesse condannarlo a dire addio al calcio. Nella ripresa, dopo la probabile strigliata di Mancini, l’Inter entra in campo con tutt’altro piglio e dopo solo 8′ arriva il raddoppio.

Bello scambio tra Ljajic e Icardi e l’argentino solo davanti alla porta accompagna in rete. Quarto gol in campionato per il capitano nerazzurro, alla centesima presenza in Serie A, che si sblocca due partite opache e insoddisfacenti. E’ un’Inter più ordinata, decisa e propositiva. Nel secondo tempo il distacco in classifica si rispecchia anche in campo.

Solo qualche brivido per la difesa nerazzurra, come in occasione del tiro di Castillo al 14′ murato da Murillo. L’atmosfera anche a bordo campo è più rilassata nonostante lo scivolone di Mancini che calciando un pallone perde l’equilibrio e cade. Si rialza sorridendo, nessun problema per l’allenatore. L’Inter non si accontenta del 2-0 e prova più volte ad andare in gol con Biabiany, murato e Jovetic che si divora un facile 3-0.

Al 42′, però, il montenegrino si riscatta servendo un delizioso tacco a Murillo che solo davanti a Leali realizza il primo gol in nerazzurro. Nel recupero c’è anche tempo per il poker: Brozovic, appena entrato, riceve l’assist da Ljajic e va subito in rete.

I nerazzurri festeggiano la quarta vittoria consecutiva e possono preparare la sfida col Napoli di lunedì prossimo forti di due punti di vantaggio in classifica sui partenopei. Se l’Inter vince può tentare l’allungo e mettere un nuovo importante tassello nella lunga corsa al titolo.

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