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Giorgio Chiellini e il gemello assolti dall’accusa di frode fiscale

di FIlippo Limoncelli |30 Gennaio 2018 15:11

Giorgio Chiellini (ansa)

Giorgio Chiellini (ansa)

ROMA – Secondo l’Agenzia delle Entrate di Livorno, Giorgio Chiellini e il fratello gemello Claudio avrebbero creato, nel 2008, la Twin Group srl, una società di marketing, per sfruttare e monetizzare l’immagine pubblica del difensore della Juventus attraverso la sottoscrizione di contratti con grandi marchi. Tutto questo per aggirare il Fisco scaricando le spese di rappresentanza sulla società che risulta proprietaria anche di un appartamento a Torino.

Come riporta Il Tirreno, a distanza di quasi due anni dall’apertura dell’accertamento nel quale si contestavano migliaia di euro di irregolarità su introiti annuali che sfiorano il milione, la commissione tributaria provinciale di Livorno ha assolto i due fratelli che attraverso l’avvocato romano Giuseppe Marini avevano fatto ricorso.

Le motivazioni della sentenza sono state depositate i primi di gennaio, a distanza di un paio di mesi dalla lettura della sentenza da parte del collegio composto da Antonio Bellesi, Vittorio Benedetti e Manfredo Magnani. È da queste che si ricostruisce come l’Agenzia delle Entrate avesse considerato (erroneamente) la Twin Group come un contenitore nel quale far confluire i maggiori guadagni del giocatore così da non far risultare quei soldi come reddito aggiuntivo al contratto milionario con la Juve.

Per i giudici, il ricorso appare fondato e si può escludere qualsiasi ipotesi di abusi di diritto poiché

“è notorio che un giocatore professionista di calcio di livello internazionale tra allenamenti, ritiri, impegni agonistici non abbia il tempo materiale per potersi occupare proficuamente di come mettere a frutto la propria notorietà. Appare dunque una scelta seria, ponderata, credibile e opportuna – come ha fatto Chiellini – costituire una società la cui amministrazione e gestione è stata affidata non all’interessatissimo e venale procuratore di turno, ma al proprio gemello persona ben più affidabile e oltretutto laureato in giurisprudenza. Se poi si aggiunge – concludono – che il vantaggio fiscale conseguito è praticamente nullo e comunque non conseguente da un artificio finalizzato a uno scopo elusivo o frodatario, ne consegue che il ricorso vada accolto”.

 

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