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Lazio, tifosi in Polonia. ambasciatore: “Nulla di straordinario, giustizia autonoma”

di Emiliano Condò |3 Dicembre 2013 20:18

Lazio, tifosi in Polonia. ambasciatore: “Nulla di straordinario, giustizia autonoma”

ROMA –  Ventidue tifosi della Lazio in carcere in Polonia da più di 5 giorni. Un caso che rischia, col passare delle ore, di diventare sempre di più un caso politico. Perché nonostante le pressioni e le richieste più o meno formali del governo italiano, per ora, dalla Polonia non arrivano segnali di rilascio imminente.

A cercare di dare una spiegazione di quanto stia succedendo prova l’ambasciatore polacco a Roma Wojciech Ponikiewski. Ma le sue non sono parole che spieghino il perché, al contrario il diplomatico si limita ad un auspicio:

“Spero non sia un caso diplomatico, ma che rimanga soltanto un caso giudiziario: non c’è nessuna straordinarietà in questa situazione”. 

Intervistato dalla radio romana Teleradiostereo l’ambasciatore spiega che la politica si è attivata, ma che in Polonia la giustizia è totalmente indipendente dalla politica:

“In galera rimangono 22 persone. Noi siamo in contatto con le autorità italiane, che stanno facendo di tutto per far rilasciare questi ragazzi. Però dobbiamo anche prendere in considerazione che la giustizia in Polonia è completamente libera, il potere politico non ha nessuna influenza diretta sul potere giuridico. Capiamo la sensibilità italiana, credo ci siano delle differenze culturali a livello di percezione delle tifoserie tra Polonia e Italia”.

Sta di fatto che il caso è già politico. Ci sono i tifosi della Lazio che protestano davanti al parlamento europeo e il ministro Emma Bonino che chiede la libertà su cauzione in attesa di processo. Tutto a distanza di 48 ore dall’ultima richiesta di rimessa in libertà, stando a quanto spiega il vice ministro degli Esteri Marta Dassù.

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