No sesso, no alcol, no party: è la lista dei divieti, causa pandemia di Covid, cui dovranno attenersi i 15.000 atleti, e non solo, che arriveranno a Tokyo in vista delle prossime Olimpiadi.
La massiccia presenza nella capitale e la potenziale diffusione del Covid preoccupano non poco il comitato organizzatore e il governo giapponese.
I divieti anti Covid per le Olimpiadi di Tokyo
Questi hanno deciso di mettere in atto una serie di rigorose restrizioni che dovranno essere rispettate: chiunque violi le regole potrebbe essere multato o, in base alla gravità della trasgressione, persino essere estromesso dalle Olimpiadi.
Gli organizzatori hanno vietato l’alcol, piegandosi alle proteste della popolazione. Tokyo e molte altre aree nipponiche stanno appena emergendo da un prolungato stato di emergenza in cui ai ristoranti e bar era proibito vendere alcolici come misura di controllo del virus.
L’iniziativa, a sorpresa, è stata appoggiata da Asahi Breweries, partner ufficiale e uno dei maggiori produttori di birra e liquori in Giappone.
Distanziamento sociale, mascherina e niente tifo
Agli atleti è già stato annunciato, nell’ultima versione del Games Playbook, che non devono avvicinarsi a persone di nazioni diverse. Devono mantenere una distanza minima di 2 metri, se possibile, il contatto ravvicinato è severamente vietato al di fuori delle gare e degli allenamenti. Non c’è riferimento al sesso ma date le disposizioni di cui sopra è implicito il divieto.
Chi soggiorna nel Villaggio Olimpico non può recarsi in bar o ristoranti né fare un giro turistico una volta terminato l’evento a cui ha partecipato.
Gli stadi saranno pieni solo al 50%, potranno assistere a una gara un numero massimo di 10.000 persone, tranne spettatori stranieri.
In tribuna è obbligatorio indossare le mascherine e le persone sono state esortate a non esultare rumorosamente né a dare il cinque. E’ accettabile il solo applauso se un atleta segna un record mondiale.
Giappone: troppo poche le vaccinazioni anti Covid
In Giappone, dopo un forte picco a maggio, i contagi stanno diminuendo ma a livello nazionale la campagna di vaccinazione è stata lenta: solo l’8% dell’intera popolazione nipponica è stato vaccinato.