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Prima vittoria azzurra al Giro d’Italia.. a Reggio Emilia volata capolavoro di Dainese che brucia tutti i Vip dello sprint. Juan Pedro Lopez sempre in maglia rosa

di Enrico Pirondini |18 Maggio 2022 19:07

Prima vittoria azzurra al Giro d’Italia.. a Reggio Emilia volata capolavoro di Dainese che brucia tutti i Vip dello sprint. Juan Pedro Lopez sempre in maglia rosa (foto Ansa)

Prima vittoria azzurra al Giro d’Italia. Capolavoro in volata del padovano Alberto Dainese (team DSM), sbucato a 30 metri dalla linea d’arrivo come un tappo di champagne mentre i re dello sprint, già in testa, erano sicuri che il successo fosse cosa loro. Lo credevano tutti. Ma tra i due “litiganti” (Demare e Gaviria) ha avuto la meglio il ragazzo di Abano Terme. Ai 100 metri era quinto, praticamente già tagliato fuori dalla volata selvaggia. Nessuno avrebbe puntato uno scellino su di lui. Impossibile rimontare gli uomini-jet. Ma Dainese è un tipo che non molla tanto facilmente. Si è ingobbito in uno sforzo titanico, è uscito dal quintetto con un guizzo esagerato, ha innescato la ferocia del predatore e a mezzo metro dalla linea d’arrivo ha bruciato i Vip dello sprint. Poi, incredulo di tanta impresa che gli cambia la carriera, si è abbandonato ad un pianto liberatorio nelle braccia dei compagni. A completare la festa italiana nella città del Tricolore c’è il terzo posto di Consonni. L’Emilia ha regalato la giornata perfetta. Due azzurri sul podio ai lati di Gaviria. Quarto Demare, quinto Caleb Ewan, sesto Caveu. A seguire Theuns, Modolo, Bauhaus, Naesen. Juan Pedro Lopez sempre in maglia rosa con 12” su Carapaz e Almeida, 14” su Bardet, 20” su Hindley.

TAPPA TUTTA IN PIANURA

Da Santarcangelo di Romagna (provincia di Rimini) a Reggio Emilia. Una frazione d 203 km, nel sole, completamente pianegggiante. Ed è andata secondo copione. Partenza alle 12.20 con 165 corridori di 27 Paesi (13 squadre al completo su 22) ed una classifica inedita, all’insegna della incertezza e dell’equilibrio. Almeno per ora. I primi otto sono racchiusi in 54”. Juan Pedro Lopez è in maglia rosa dalla quarta tappa (Avola-Etna) e guida pure la classifica dei giovani (maglia bianca) sempre davanti ad Almeida. Due i traguardi volanti. Il primo, dopo 76 km (Toscanella di Dozza), è stato vinto da Tagliani che ha messo in fila , nell’ordine, Rastelli, Cavendish, Nizzolo, Demare. Il secondo (San Giovanni in Persiceto) è stato vinto da Carapaz su Narvaez e Vliegen. Protagonista di giornata il belga della Alpecin Dries de Bondt, scattato a 58 km dal traguardo e ripreso a 1,2 Km dalla linea d’arrivo.

DALLA GIOIA AL DRAMMA: GIRMAY COSTRETTO AL RITIRO

Colpa di un tappo di spumante che gli ha centrato l’occhio sinistro durante la premiazione sul podio di Jesi. Girmay ha dovuto arrendersi. Lo staff medico della sua squadra (il team belga Intermarche’-Wanty), non registrando alcun miglioramento dopo l’immediato ricovero in ospedale, oltretutto verificando l’occhio gonfio e la vista annebbiata, ha saggiamente (e lodevolmente) preso la decisione di ritirare dalla Corsa Rosa l’eritreo. Fine della storia. E così il primo africano nero di sempre ad alzare le braccia al cielo al Giro d’Italia ha dovuto abbandonare il Giro d’Italia. E il Giro ha perso uno dei suoi (pochi, in verità ) personaggi.

TAPPA N.12- ARRIVO A GENOVA (giovedì 19)

Dal’Emilia alla Liguria, Da Parma a Genova. Sono 202 km di media montagna, un antipasto di quel che arriverà nei prossimi giorni. Tappa con tre traguardi di montagna e due sprint intermedi: Borgo Val di Taro e Ferrada di Moconesi. Tira aria di sorprese.

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