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Roma-Lecce 2-0: segnano Burdisso e Vucinic, espulsi Totti e Olivera

di admin |30 Ottobre 2010 19:55

Campionato di calcio di Serie A, Roma-Lecce 2-0. Gol: N.Burdisso 61′. Vucinic 76′.

La Roma batte 2-0 il Lecce con gol di Nicolas Burdisso e Mirko Vucinic. Da segnalare la doppia espulsione di Francesco Totti e Ruben Olivera. I padroni di casa hanno colpito tre legni, i salentini una traversa. Partita bella e ricca di occasioni da gol da entrambi le parti.

76′ Mirko Vucinic raddoppia. Nel corso della stessa azione vengono a contatto Olivera e Totti rosso per entrambi. Il numero 10 dei romani salterà il derby.

64′ Traversa della Roma colpita da Marco Borriello.

61′ Nicolas Burdisso porta in vantaggio la Roma con un preciso colpo di testa su cross di John Arne Riise.

Fine primo tempo. Partita divertente e ricca di occasioni da gol. Roma-Lecce 0-0 nel risultato, 2-1 nel conto delle traverse colpite.

32′ Traversa di Vucinic con una mezza rovesciata.

27′ Marco Borriello colpisce la traversa dopo una bella giocata di Totti.

11′ Il Lecce colpisce una traversa con Daniele Corvia. Grande conclusione dalla distanza da parte dell’ex centravanti della Roma.

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Le formazioni ufficiali della partita dello Stadio Olimpico di Roma.

Roma (4-4-2): 27 Julio Sergio, 77 Cassetti, 5 Mexes, 4 Juan, 17 Riise, 20 Perrotta, 33 Brighi, 16 De Rossi, 9 Vucinic, 10 Totti, 22 Borriello. (1 Lobont, 29 N.Burdisso, 3 Castellini, 2 Cicinho, 30 Simplicio, 19 Baptista, 94 Menez). All.: Ranieri. Squalificati: nessuno. Diffidati: Cassetti. Indisponibili: Pizarro, Taddei, Adriano.

Lecce (4-3-2-1): 22 Rosati, 33 Rispoli, 13 Ferrario, 4 Gustavo, 11 Mesbah, 8 Munari, 18 Giacomazzi, 19 Piatti, 17 Di Michele, 10 Olivera, 9 Corvia. (81 Benassi, 3 Giuliatto, 20 Vives, 21 Grossmuller, 91 Bertolacci, 15 Ofere, 23 Chevanton). All.: De Canio.

Il 3-2 in favore del Lecce ottenuto all’Olimpico in data 20 aprile 1986, in serie A, e’ la sola affermazione pugliese in 27 confronti ufficiali disputati contro la Roma. Quella gara e’ entrata nella storia perche’ costo’ lo scudetto alla Roma che, prima di quel match, era riuscita a recuperare 8 punti di ritardo dalla Juventus raggiungendola in classifica a due turni dalla conclusione. Il bilancio delle restanti 26 sfide ufficiali e’ di 17 successi romanisti e 9 pareggi. La Roma ha perduto solo una delle ultime 19 gare interne disputate in serie A: e’ accaduto lo scorso 25 aprile quando la Sampdoria si impose per 2-1. Nelle altre 18 partite prese in esame lo score casalingo giallorosso e’ di 15 successi e 3 pareggi. La Roma e’ una delle 4 squadre della serie A 2010/11 ancora rimaste senza rigori a favore: le altre sono Cesena, Palermo e Parma. Il Lecce non vince una trasferta di serie A dall’1 febbraio 2009 quando si impose per 2-1 in casa del Siena: da allora lo score esterno giallorosso nella massima serie e’ di 2 pareggi (entrambi per 2-2) e 10 sconfitte. Il Lecce ha sempre subito almeno un gol in ciascuna delle ultime 18 trasferte disputate in serie A, per un totale di 43 reti al passivo. L’ultima partita conclusa a porta inviolata risale al 2 novembre 2008: 0-0 sul campo dell’Atalanta.

”Se mi aspettavo di affrontare la Roma con un +2 in classifica? Di certo non mi esalto per questo. Mi fa piacere il fatto che abbiamo undici punti in classifica, sono un buon bottino e voglio anche ricordare che qualcosa abbiamo lasciato per strada”. E’ un De Canio sereno quello che si appresta a partire alla volta di Roma, per incontrare una squadra in crisi di risultati. L’ambiente in casa salentina, alla luce della classifica attuale e del recente passaggio di turno in Coppa Italia, e’ tranquillo ma l’allenatore giallorosso, forte della sua esperienza, mette subito in guardia i suoi dai pericoli che si troveranno dinanzi all’Olimpico, contro una squadra pronta a dare una svolta netta a quest’inizio travagliato di stagione. ”I giocatori della Roma – dice De Canio – hanno dimostrato, anche negli anni precedenti, di essere degli ottimi elementi e per questo mi aspetto da loro una pronta reazione, pari a quello che e’ il loro valore”. Il Lecce sa di trovare un ambiente carico, alla luce, anche, dei prossimi incontri della squadra di Ranieri: Basilea in Champions e derby contro la Lazio. Due impegni, oltre alla gara contro il Lecce, che potrebbero decidere le sorti di Ranieri. ”Ad onor del vero – commenta De Canio – la Roma in questo avvio di stagione sta registrando diversi problemi, anche di natura fisica. Il fatto di non essere riusciti ad avere una certa continuita’ ha creato loro qualche problema, senza dimenticare l’attuale questione societaria”. L’allenatore del Lecce intende far trovare gli stimoli giusti ai suoi uomini. ”A noi le gare contro le grandi – spiega il ct – servono a farci diventare squadra, ci devono servire per lottare con ardore ed agonismo, caratteristiche queste che possono aiutare il nostro processo di crescita. Domani contro la Roma abbiamo bisogno di una prestazione che ci dia fiducia”. Sul fronte formazione sembrano dissipati i problemi difensivi. Gustavo e Ferrario sono disponibili. Dovrebbero trovar posto nell’undici iniziale, con Giuliatto pronto a un’eventuale staffetta. Anche l’uruguaiano Chevanton, apparso abbastanza in palla nella gara di Coppa contro il Siena, risulta dopo oltre un mese tra i disponibili. De Canio e’ pronto a utilizzarlo. Della spedizione romana non faranno parte gli infortunati Fabiano e Reginiussen e, un po’ a sorpresa, il brasiliano Jeda. Per lui nessun problema fisico, ma semplice scelta tecnica. Il calciatore, sinora, e’ apparso un corpo abbastanza estraneo agli schemi di De Canio. Domani comincia un ciclo terribile anche per il Lecce. La doppia trasferta di Roma e Bologna, il turno infrasettimanale con l’Inter e la trasferta sul campo dell’Udinese. I tifosi, alla luce delle ultime prestazioni positive, sperano di potersi regalare altre soddisfazioni. Ma domani sugli spalti dell’Olimpico, cosi’ come accaduto nelle precedenti trasferte, e’ certa la defezione del tifo organizzato. La causa e’ la tessera del tifoso, strumento messo al bando e contestato dalla ‘Curva Nord’, tanto da far restare i tifosi in silenzio, nelle gare interne, sino all’inizio del secondo tempo. Davvero una situazione paradossale per una squadra che dovrebbe avere il pubblico dalla sua, una sorta di dodicesimo uomo in campo. Ma De Canio e i suoi sembrano essersene fatti una ragione. Dieci punti su undici conquistati in casa, con il tifo organizzato in sciopero ma con il resto dello stadio pronto a sostenere.

Claudio Ranieri rompe il silenzio stampa. Alla vigilia della sfida con il Lecce il tecnico della Roma sfida i microfoni. ”Preferisco parlare, almeno mi sentite – esordisce -. Sapete che non ho mai avuto problemi a dire la mia, quello che penso”. E cosi’ fa, dicendo la sua verita’. A cominciare dalle voci su un possibile, imminente, esonero. ”Dalla societa’ percepisco fiducia illimitata. E occhio a chi spinge per mandare via Ranieri. Perche’ – avverte – dove sono andato ho fatto meglio di chi mi ha preceduto e quando sono andato via ho fatto meglio di chi e’ venuto dopo”. Prima il nome di Marcello Lippi, poi quello di Leonardo. Sono i due tecnici che avrebbero potuto prenderne il posto. Ma Ranieri ha una sensazione che lo tranquillizza. ”Leonardo non tornera’ in Italia”, dice sorridendo. Poi ci sono le note dolenti degli infortuni. In settimana ha dovuto registrare gli stop di Taddei e Pizarro. ”Questi infortuni muscolari non mi mettono in allarme. Avete visto chi era a Brunico e chi ha fatto la preparazione. Sono pochissimi di quelli che giocano. Borriello e’ arrivato ad inizio campionato. Pizarro non ha fatto la preparazione per il problema al ginocchio, in difesa sono tutti nazionali. Gli infortuni sono dovuti anche a questioni croniche di alcuni giocatori e noi dobbiamo convivere con tutto questo”. E domani contro il Lecce dovra’ reinserire De Rossi appena recuperato, visto il ko di Pizarro: ”So che lui mi dara’ tutto – dice sicuro l’allenatore – e poi a lui piace giocare nel ruolo di Pizarro. Non posso inserire Simplicio perche’ e’ nuovo, ottimo giocatore ma che non mi sembra giusto inserirlo ora che la Roma non gira. In questo momento ho bisogno di mandare in campo giocatori che si conoscono”. E che devono dare qualcosa in piu’. ”Tutti dobbiamo farlo ora che le cose non vanno. Anche se non credo ci sia molta differenza rispetto a come stavamo lo scorso anno. Abbiamo solo due punti in meno, e mi auguro di poterli recuperare presto”. Ranieri e’ sicuro che questo momento verra’ superato. ”Perche’ giochiamo con la voglia di vincere, di fare bene ma i ragazzi non hanno serenita’ nell’ultimo passaggio, nel tiro in porta. DObbiamo fare di piu’, i ragazzi lo sanno e lo faremo. Queste poi sono solo parole, servono fatti sul campo”. L’allenatore coglie anche l’occasione per spiegare alcune sue scelte. Come quella di cambiare Totti a Parma. ”Avevo bisogno di un esterno”. Poi quella di Vucinic, che non sembra l’abbia presa bene. ”Avevo parlato con lui e mi aveva detto che aveva una mezz’ora nelle gambe e non sapeva neanche come. I giocatori non sono mai stanchi, quando li stai a sentire. Un allenatore c’e’ apposta per prendere le decisioni”. Sul modulo spiega: ”C’e’ chi mi accusa di fare un 4-4-2 antico e chi mi dice che cambio troppi moduli. E in effetti credo che questo sia piu’ giusto, ne cambio tanti. La verita’ e’ che quando si vince va bene tutto, quando si perde si parla di tutto”. Ad esempio, del perché Perrotta continui a giocare da esterno pur non ricoprendo quel ruolo. ”Neanche per me lo e’, lo so che lui non e’ un esterno e che Vucinic non e’ Eto’o. Ma quello che posso fare adesso e’ questo, non ho un esterno sinistro e metterci un terzino non sarebbe un buon messaggio per la squadra. Mi piacerebbe giocare con tre mediami e un rifinitore come Menez, ma potro’ farlo quando staranno bene. La coppia Totti-Borriello? Stiamo facendo tutto in corsa, Marco e’ arrivato ad inizio campionato”. Infine un messaggio che qualche tifoso non gradirà. ”Le aspettative erano altre, poi ci siamo trovati in questa situazione e la vogliamo risolvere. Noi giochiamo per i romanisti veri, quelli che sono arrabbiati, come lo sono io. E lottiamo per loro, non per quelli che cambiano bandiera nelle difficoltà”.

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