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Al Brancaccino a maggio va in scena “La Gabbia”

di Francesca Cavaliere |2 Maggio 2019 2:30

Al Brancaccino amaggio va in scena “La Gabbia”

Al Brancaccino amaggio va in scena “La Gabbia”

Roma –  Al Brancaccino di Roma  va in scena“La Gabbia”,  dal testo di Massimiliano Frateschi al suo esordio come autore di teatro contemporaneo.  Dal 2 al 12 maggio sul palcoscenico i vaneggiamenti di due uomini rinchiusi in una cella d’isolamento: l’uno sonnambulo- lucido di giorno ma non di notte- che ha ucciso la moglie nel sonno, e l’altro che soffre di allucinazioni psicotiche e cambia versione dei fatti ogni volta che parla della sua vita privata.

“La Gabbia è un testo a due di teatro contemporaneo. Parla di quelle condizioni mentali che si presentano nel nostro inconscio quando proviamo a nascondere quello che siamo. Questo testo parla di un futuro o un presente dove il mondo è distrutto da una catastrofe e dove, forse, la gente è quasi contenta di questo perché può ricominciare da zero.”

Tra dialoghi apparentemente insensati e quieti ma che vibrano di paure, nel  sognare un futuro migliore, la gabbia si rivela come luogo non solo fisico ma anche mentale, da cui sembra impossibile scappare. La cella d’isolamento si presta come luogo ideale per rappresentare l’immobilità in cui possono costringerci i nostri difetti e le nostre paure.

L’autore

Massimiliano Frateschi, attore e autore in questo testo, nasce a Bari nel 1987 e si trasferisce a Roma compiuti i 18 anni. Diplomato all’accademia NUCT, in Cinecittà inizia il suo percorso a teatro lavorando come attore con Valerio Binasco, Daniele Salvo ed Emanuela Giordano. Nel cinema lavora in film come “Sulla mia pelle”, “Duisburg”, “To Rome with love”, “Le sedie di Dio” lavorando anche con Danny Boyle per la serie “Trust” prodotta Fox.   Con “La Gabbia” è al suo esordio come autore di teatro contemporaneo.

Note di Regia

Misurarsi con l’impercettibile, sfidando la comprensione di diversi piani di lettura che si intrecciano con una realtà in cui si sfogano eventi apocalittici. Colpe personali che si pagano con vie crucis verbali, conversazioni semplici che nascondono strati di abulia e insoddisfazione, eccessi di rabbia che nascondono verità molteplici. Fare i conti oltre che con il tempo che passa, anche con lecolpe della propria coscienza. Max Vado

Note d’autore

I due uomini rappresentano la doppia faccia della nostra mente, i nostri pensieri e le scelte diverse che dobbiamo affrontare. A volte i nostri difetti tragici ci impediscono di andare avanti o di essere felici ma nelle paure, nel tempo, chiacchieriamo di musica e di viaggi nello spazio con amici per non pensare. Capiamo che solo la morte ci può liberare dai nostri incubi, dalle nostre allucinazioni e dai nostri difetti, forse nemmeno quella. Intanto vale la pena di riprovare a scappare. Max e Pier ci provano in una giornata senza più ne’ meno. Massimiliano Frateschi

“La Gabbia” è un testo di Massimiliano Frateschi, con Federico Tolardo e Massimiliano Frateschi. La regia è di Max Vado, le scenografie sono di Andrea Urso, i costumi di Tiziana Massaro, le foto di Bianca Hirata. La produzione è di Inthefilm

Al Teatro Brancaccino dal 2 al 12 maggio 2019. Dal giovedì al sabato alle 20, la domenica alle 18.45

 

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