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George Floyd, l’arresto dell’afroamericano ucciso dalla Polizia a Minneapolis: il nuovo VIDEO

di redazione Blitz |28 Maggio 2020 10:29

George Floyd, l'arresto dell'afroamericano ucciso dalla Polizia a Minneapolis

ROMA – Un nuovo filmato mostra il momento in cui George Floyd viene arrestato a Minneapolis.

 Floyd poco dopo morirà soffocato per colpa dell’agente 44enne Derek Chauvin che gli metterà un ginocchio sul collo impedendogli di respirare. 

Questo nuovo video è stato diffuso su Twitter e poi su YouTube da Christopher Belfrey. 

Il caso di Minneapolis ha sconvolto il mondo ed è l’ultimo caso negli Stati Uniti in cui l’eccesso dell’uso della forza da parte della Polizia nei confronti di un afroamericano porta a conseguenza tragiche.

Come reazione a quanto accaduto, nella giornata di ieri un corteo è degenerato in un attacco ad una stazione di Polizia di Minneapolis.

Gli agenti che hanno fermato ed arrestato Floyd che non ha opposto resistenza al suo arresto come raccontato erroneamente dai poliziotti, sono stati licenziati.

Due di loro erano stati al centro di inchieste interne per il loro operato in servizio. Il poliziotto che tiene il ginocchio sul collo di Loyd è Derek Chauvin: in servizio da quasi vent’anni, Chauvin era finito sotto indagine per una sparatoria con morti nel 2006.

Lo scrive il Daily Mail.

Un altro degli uomini coinvolti, Tou Thao, avrebbe patteggiato una sanzione di 25mila dollari per uso eccessivo della forza tre anni fa.

La vicenda ha riportato al centro del dibattito pubblico la questione razziale negli Usa.

Tra i primi a scendere in campo sono stati i giganti dell’Nba.

L’ex giocatore Stephen Jackson era un amico di infanzia della vittima e lo ha ricordato sui social: ”Tutti sanno che ci chiamavamo l’un l’altro ‘Gemello’. Era andato in Minnesota per cambiare la sua vita guidando camion, gli avevo mandato due o tre scatole di vestiti, stava facendo la cosa giusta. E voi avete ucciso mio fratello. Ora andrò a Minneapolis, farò tutto ciò che mi è possibile per non far passare la vicenda sotto silenzio” (fonte: Il Tempo, Dagospia, YouTube, Twitter).

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