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Gianfranco Fini allenatore: guarda lo spot per “una destra che non c’è”

di admin |20 Giugno 2014 16:56

Gianfranco Fini allenatore: guarda lo spot per “una destra che non c’è”

ROMA – Gianfranco Fini “allenatore” per “una destra che non c’è”. L’ex leader di Msi, An e Futuro e Libertà ritorna letteralmente in campo con uno spot, in cui veste i panni dell’allenatore, e presenta la sua nuova iniziativa politica, che presenterà a Roma il prossimo 28 giugno, al palazzo dei Congressi.

Il video promozionale, diffuso per il momento solo su Youtube e su altre piattaforme online, è stato girato dall’agenzia Promostudio di Luca Rutigliano, agenzia barese (come la più famosa Proforma), che ha curato la campagna elettorale alle comunali di Bari per il delfino di Michele Emiliano Antonio Decaro (ricordate lo spot con la Boschi?)

Scrive Alberto Custodero su Repubblica:

Per scendere, anzi per tornare in campo, Gianfranco Fini, nel pieno dei Mondiali, non poteva non scegliere la metafora del calcio. L’ex leader di An, dopo un lungo periodo di ritiro, ha deciso di ributtarsi nell’agone politico presentandosi come l’allenatore della Destra. Ovvero il “mister” di quei cittadini delusi dagli attuali e numerosi partiti schierati in quell’area politica, quelli che non si riconoscono né nella declinazione berlusconiana né in quella di Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, né tantomeno nel Ncd di Angelino Alfano.

Il fondatore di Alleanza Nazionale, e poi di Futuro e libertà, lancia l’invito per la convention “L’Italia che vorresti, la tua idea per la destra che non c’e”, in programma il 28 giugno al Palazzo dei Congressi di Roma, con un video su YouTube nel quale si presenta come tecnico che prepara una squadra di giovani giocatori pronti a tirare un calcio di rigore. Emblematico del suo stato d’animo politico, il messaggio lanciato nello spot. «La partita — afferma Fini nel video — si può perdere se la giochi a testa alta, senza secondi fini. Per tornare a vincere». A parte l’involontario gioco di parole sul suo cognome, è evidente l’allusione alla battaglia persa contro Berlusconi («Lo sfidai a viso aperto senza fare alcun complotto — ha ammesso Fini in una recente intervista — . E ho perso. Pensavo che Berlusconi in quel momento non facesse più gli interessi dell’Italia ma anzi che l’Italia rischiasse il tracollo»).

E allude anche alla sua mancata rielezione alla Camera, alle ultime politiche, che ha avuto come conseguenza la quasi scomparsa di Fli. L’assemblea promossa da Fini è rivolta «agli elettori delusi e disorientati dall’attuale condizione della destra, e più in generale, del centrodestra». «Sarà aperta a tutti coloro che vorranno intervenire e portare un contributo di idee e proposte a partire dalle “Frecce”, brevi spunti di princìpi e programmi redatti grazie al contributo dell’associazione Liberadestra». L’incontro ha già due hashtag: #partecipa e #senza secondifini.

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