L'addio di Nicolais. Appena varata la giunta è scoppiata però una nuova grana per la Iervolino. Luigi Nicolais, segretario provinciale del Pd dallo scorso 30 giugno, si è dimesso stamani in polemica cone le scelte del sindaco inviando una lettera a Walter Veltroni. È mancata una «svolta coraggiosa che consentisse di recuperare la fiducia dei cittadini», ha affermato Nicolais. «Ho comunicato al segretario nazionale del Pd Walter Veltroni e al segretario regionale del Pd Tino Iannuzzi le mie irrevocabili dimissioni da segretario del Partito democratico di Napoli», scrive l'ex ministro.
«La città di Napoli – afferma ancora Nicolais – in questi giorni ha attraversato una tra le più gravi crisi istituzionale degli ultimi anni. Purtroppo non essendo riuscito a concretizzare il mandato ricevuto dal Partito napoletano e a trasferire ai vertici del Pd nazionale la drammaticità del momento e la necessità di una svolta coraggiosa che consentisse di recuperare la fiducia dei cittadini, ritengo che non ci siano più le condizioni per il prosieguo del mio mandato».
La reazione del sindaco. Iervolino ha saputo delle dimissioni nel corso della presentazione ufficiale della sua nuova giunta. «Mi auguro proprio che non si dimetta; non come sindaco, ma come iscritta al Partito democratico io collaboro per radicare il partito nella città», ha detto il sindaco. A chi fa presente alla Iervolino che Nicolais spiega le dimissioni affermando che la linea del partito viene sconfessata dalla giunta, il sindaco risponde: «Non è stata affatto sconfessata la linea del Pd. Volete sentire la registrazione? Prima non l'ho detto per non essere scortese…» ha aggiunto riferendo ancora dei due incontri con gli esponenti locali del Pd, da cui sarebbe scaturita una linea perfettamente concordata.
I cambi in giunta. Nella nuova amministrazione ntrano: Enrica Amaturo, professore di Sociologia; Paolo Giacomelli, già direttore del settore Igiene urbana del Comune di Roma; Riccardo Realfonzo, professore di economia politica all'Università del Sannio; Diego Guida, industriale-editore; Marcello D'Aponte, ricercatore alla facoltà di Scienze politiche della Federico II; Pasquale Belfiore, ordinario di Composizione architettonica alla Sun nonché presidente dell'Inarc Campania. I nuovi assessori sostituiscono Giorgio Nugnes, dimessosi dopo gli arresti di ottobre per i disordini di Pianura, e suicidatosi lo scorso 29 novembre; Enrico Cardillo, dimessosi prima di essere colpito da arresti domiciliari poi revocati nell'ambito dell'inchiesta sul Global Service; gli assessori Ferdinando Di Mezza e Felice Laudadio, tuttora agli arresti domiciliari; Luigi Imperlino dell'Idv, che aveva lasciato l'incarico su disposizione del leader del partito Antonio Di Pietro; e l'assessore Gennaro Mola.
Il «no» di Boccia. Francesco Boccia ha rifiutato l'ingresso nella giunta comunale di Napoli come assessore al Bilancio. Il parlamentare del Pd ha spiegato che il suo rifiuto è da mettere in relazione al «mutato clima e alla mancanza delle condizioni politiche che avevano portato alla designazione».
Passo avanti. «È stato fatto un altro sostanziale passo avanti, l'armonia c'è ed è completa», aveva detto il sindaco sulla nuova giunta. «Adesso stiamo guardando la questione delle deleghe, perché non è facile: bisogna tener conto di quella del Centro Storico, del riordino delle partecipate… ma ormai – aveva aggiunto il primo cittadino – lo dico per la seconda volta, e spero di non essere smentita per la seconda volta, la giunta è fatta».
«Hanno strumentalizzato la mia visita a Bassolino»: Iervolino ha commentato così oggi alcune reazioni all'incontro avuto qualche giorno fa con il presidente della Campania, in vista del rimpasto. Il sindaco aveva già sostenuto di non essere andata a Palazzo Santa Lucia «per ricevere ordini» ma solo per ricevere consigli; e oggi lo ha ripetuto. «Sarebbe illogico non incontrare una persona con cui lavoro da anni – ha detto – non sono andata da lui a prendere ordini. Del resto molte persone scelte nella nuova squadra lui neppure le conosce».
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