Una vedova piangeva inconsolabile sulla tomba del marito: โAhi! Arturito! Ahi! Quanto mi manchi!โ
Erano giร passati due mesi durante i quali non un giorno aveva smesso di compiangere il suo defunto consorte: โAhi! Arturito! Ahi! Quanto mi manchi! Come posso vivere senza di te?โ
La vedova andรฒ a trovare una sua cugina, che abitava in unโaltra regione del Paese, per distrarsi dal pianto incessante che stava consumando i suoi occhi ed anche il suo ancora giovane e promettente corpo: il viaggio non fu inutile.
La vedova passรฒ una notte che la distrasse tantissimo e lโavrebbe continuata a distrarre per tutto il tempo a venire.
La mattina successiva lei aprรฌ il balcone della stanza, si girรฒ a guardare lโuomo che dormiva nel suo letto, si girรฒ di nuovo verso il vuoto e: โArturito! Arturito! Arturitooooo!! Arturito, vaffanculo!โ
Torniamo a noi.
Lui lโaveva liquidata cosรฌ, con due frasi di senso compiuto, un bestemmione e due o tre invettive con le quali aveva tentato di scaricare su di lei ogni colpa, finanche quella del diluvio universale: per telefono.
โE adesso, con chi scopo?โ โ Fu il primo pensiero che le attraversรฒ la mente.
Non si sa se fu la prospettiva di un immediato futuro senza sesso, o forse lโinconscia preoccupazione di ingrassare venendole meno quel certo esercizio fisico, o chissร cosโaltro, ma le venne subitaneamente meno lโappetito e perse il gusto di mangiare: lei che era notoriamente una buona forchetta pur non portando nel suo fisico i segni della passione per il cibo per la motivazione di cui sopra.
In ogni modo, il suo raziocinio le suggeriva che doveva, volente o nolente, alimentarsi.
Cosรฌ passรฒ quindici giorni in compagnia di una fettina serale e nientโaltro.
Pallido ricordo di ben altra carne, che, piรน che fettina, era un bel bisteccone succulento con le giuste quantitร di grasso e buone parti muscolose, una di queste ben consistente, appropriata, e molto adatta ad i suoi bisogni.
Andava a rifornirsi nella migliore macelleria della cittร , dove il macellaio la trattava con molta gentilezza ed entusiasmo: gentilezza ed entusiasmo che le venivano pesati sulla bilancia insieme al seppur nobile taglio.
Stava pensando seriamente di prendere un mutuo per sostenere il ritmo del pregiato nutrimento, anche perchรฉ non sapeva per quanto tempo avrebbe dovuto consolarsi con quel succedaneo.
Il suo corpo si stava prosciugando giorno dopo giorno, mentre musica e parole de โLa traviataโ le sembravano stranamente calzanti.
Anche โLa signora delle Camelieโ ogni tanto le risuonava nella testa e, seppure con qualche variazione sul tema, pensava che lei, ormai, sarebbe morta, sicuramente di consunzione.
Lei piangeva e piangeva. Pianse talmente tanto che le lacrime le finirono.
Per evitare di farsi seccare gli occhi che volevano disperatamente sfogarsi con quellโumore, era diventata cliente fissa di una farmacia, dove, settimanalmente, andava a fare scorta di lacrime artificiali pur non portando lenti a contatto nรฉ soffrisse di congiuntiviti: il farmacista la guardava ormai con sospetto, pensando che facesse mercato nero con quel farmaco, rivendendolo al doppio del suo prezzo ad immigrati senza permesso di soggiorno.
Il cuore le batteva spesso velocemente, ma non per sforzo fisico o piacevoli emozioni.
Divenne cosรฌ paziente fissa di un cardiologo.
Per unโaltra parte del suo corpo, anchโessa molto sofferente, per motivi di decoro non si era rivolta ad un ginecologo: con molto rimpianto, per la veritร , perchรฉ lโultima volta che gli aveva portato la sua โCosaโ in revisione egli aveva ben dimostrato che le avrebbe saputo far passare la malinconia.
I tre giovani e muscolosi macellai lโaccoglievano con sempre maggiore entusiasmo: il conto finale non aumentรฒ in proporzione.
โCosa le doโ?โ
A lei scappรฒ una risata che contagiรฒ pericolosamente uno dei macellai.
โMi dia il suo miglior pezzoโ โ Riuscรฌ a dire lei, mordendosi le labbra per la sua involontaria espressione boccaccesca.
โBen volentieri! Peccato che quello che ho qui sul banco non sia abbastanza per lei. Magari la prossima volta lo troverร !โ- Rispose lui sorridendo sotto i baffi e tenendo fissi i suoi occhi azzurri sulla carne nel bancone frigo.
Lei, per riuscire a mantenersi posata, dovette pensare alle ultime catastrofi naturali del pianeta: pensรฒ anche al diluvio universale, di cui lโuomo del suo cuore lโaveva accusata ingiustamente di essere la causa, per cui divenne totalmente seria, ed anche triste.
Con sorriso mesto ed i lucciconi agli occhi, che si curรฒ di coprire subito con gli occhiali da sole anche se il sole non glieli avrebbe fatti strizzare sia per lโora tarda, sia perchรฉ era in un locale al chiuso dove la sola luce che cโera non veniva neanche dai terribili tubi al neon, disse: โVa bene, vuol dire che sarร per la prossima volta, per questa volta mi accontento di ciรฒ che รจ sul bancoโ ,- mentre il macellaio cercava inutilmente di scrutare lโespressione del suo sguardo dietro gli occhiali scuri.
โArrivederci!โ โ Le disse il macellaio guardandola fino allโuscita.
Lei uscรฌ ricambiando il saluto, curandosi di non voltarsi fino a che fosse rimasta nel campo visivo di lui, il cui sguardo si sentรฌ sulla nuca fino alla fine della strada.
Sentรฌ che gli occhi le dolevano ed ebbe sollievo quando le lacrime ricominciarono a sgorgarne irrefrenabili, grazie anche allโaiuto di quel farmaco che non si sarebbe mai pensato di impiegare per lenire dolori ad organi visivi causati da dolori di cuore.
A proposito di cuore.
โDottore, mi scusi. Esiste il crepacuore? Eโ una malattia vera e propria? Se ne puรฒ morire?โ โ Chiese lei in preda allโansia paventando la temuta risposta.
โLegge romanzi dโamore?โ- Le chiese il cardiologo ironico.
โNo! Li detesto! โ Rispose lei mentre le lacrime si apprestavano ad uscire dai suoi occhi per unโottima imitazione delle cascate di Iguazรน.
Lui la scrutรฒ e le chiese: โ Cosa si sente?โ
โCosa mi sento? Mi sento male, ecco cosa mi sento! E mi sento cosรฌ perchรฉ non lo vedo e non lo sento!โ โ Avrebbe voluto rispondergli.
Ed invece: โ Ad un certo punto, senza nessuna ragione, il cuore mi comincia a battere velocemente ed il respiro mi si fa piรน breveโ.
โPensa forse a qualcosa che la disturba?โ- Proseguรฌ lui.
โNo, no! Mi capita nei momenti piรน impensati, anzi, รจ come se succedesse quando sono maggiormente calma!โ
โFa un lavoro stressante? Magari un periodo molto intenso?โ
โSรฌ, in effetti, รจ un periodo dโintenso lavoro, ma leggermente piรน del solito, non tanto di piรนโ.
Il medico continuava a guardarla, in ascolto.
โLโaltra sera ho passato un brutto quarto dโora, mi sono sentita tanto male che ho persino scritto un paio di biglietti come ultimo commiato per le persone a me careโ โ Disse lei tra il serio ed il faceto.
Ed il dottore, per nulla scomposto: โMi spieghi meglio cosa le รจ successo e precisamente quandoโ.
โEโ successo due sere fa, per lโesattezza, verso le 23.30. Stavo davanti al computer, leggevo delle cose che ogni tanto mi diletto a scrivere, niente di brutto, anzi. Ho sentito prima come un vuoto nel petto, poi come se una mano mi stringesse il cuore. Lโudito mi si รจ attutito leggermente, i suoni mi arrivavano come ovattati. Il cuore ha cominciato a battere velocemente, ma non forte, era come se nel petto avessi mille farfalle. Le tempie mi facevano male e non riuscivo a respirare bene, sentivo il sangue che mi pulsava nel collo. Mi sono alzata dalla sedia per guardarmi allo specchio: la pelle del seno si muoveva al ritmo del mio cuore. Le vene del collo erano gonfie: tanto gonfie che per un attimo pensai di stare per diventare la protagonista di una nuova metamorfosi kafkiana, con la differenza che la mutazione sarebbe stata in rospo invece che in scarafaggio! E la metamorfosi era quasi avvenuta nella notte, infatti, la mattina dopo mi alzai con qualcosa di simile ad un doppio mento duro, simile ad un gozzo, che perรฒ sparรฌ alla fine della giornataโ.
โEโ sposata, fidanzata?โ โ Lui le chiese a bruciapelo.
Tutte le dighe e le cascate del mondo si erano date appuntamento segreto nei suoi occhi quel giorno e a quellโora senza che lei lo sapesse.
Il dottore si grattรฒ la testa e pensรฒ: โForse questa qui avrebbe fatto bene a passare prima dal neurologo, tra un poโ mi allaga la scrivania!โ
La lasciรฒ sfogare per un poโ, poi le disse: โVisto che Lei pare ne abbia ancora per molto, Le dispiace se la faccio accomodare nella stanza della segretaria che non cโรจ mentre visito un altro paziente? Prima di visitarla sarebbe preferibile che si calmasse un poโโ.
โSono dโaccordoโ -Disse lei, e subito dopo: โNon avrebbe, che so, una bacinella, un secchio, qualcosa del genere?โ
โLe viene forse da vomitare?โ
โNo, รจ che se le lacrime continuano ad uscire per altri cinque minuti, sarรฒ costretta ad asciugare il pavimento!โ โ Rispose tra il riso e le lacrime.
Ed il medico, di rimando: โ Ha un ottimo senso dello humor. Positivo, molto positivo! Eโ il primo passo per la riuscita di qualsiasi terapia!โ
โBene! Si sbottoni il vestito!โ
โDottore, mi dica prima una cosa!โ
โCosa?โ- Fece lui sorpreso.
โLe fanno impressione le prugne secche?โ
โNo, anzi mi piaccionoโ.
โMeno male!โ
โPerchรฉ?โ โ Fece lui con lo stetoscopio a mezzโaria.
Perchรฉ in una donna della mia etร non ci si aspetta di ritrovargliele attaccate al petto al posto del seno: se giร le
piacciono vuol dire che quanto meno non mi dovrรฒ preoccupare di soccorrerla mentre vomita!
โSe continua cosรฌ, stasera La invito a cenaโ- Disse lui divertito.
โAspetti di farmi la visita completa, prima di parlareโ- Ribattรฉ lei.
โVa beneโ- Replicรฒ lui.
โFaccia un bel respiroโ
Lei ci provรฒ.
โUn respiro, ho detto, non un sospiro!โ
โMi scusi, รจ che mi รจ passato per la mente un ricordo!โ
โIn questo momento non ricordi, non pianga: soprattutto non sospiri ma respiriโ.
Completรฒ lโauscultazione.
โAdesso facciamo un bellโelettrocardiogramma. Si spogliโ.
โDottore, lei รจ masochista?โ
Lui, ormai preso dallโironia di lei: โNon credo, fino a prova contrariaโ.
โBene, โ disse lei โ oggi รจ venuto il giorno di quella provaโ.
E lui: โLei รจ forse in cerca di complimenti?โ
โNo, mi sembra che invece complimenti li faccia lei, dato che ancora mi sta visitandoโ.
โBeh, veramente noi siamo abituati a tuttoโ โ Disse lui volutamente malizioso.
Cominciรฒ ad attaccarle gli elettrodi sui diversi punti del corpo, scusandosi che non ci fosse lโinfermiera a farlo perchรฉ ella aveva avuto unโimprovvisa emergenza.
A lei ciรฒ non dispiacque.
Le disse di rilassarsi il piรน possibile e cominciรฒ con lโesame.
Osservรฒ il tracciato con attenzione.
โQui non ci sono tracce di danni, per Sua fortuna. In base a quello che mi ha raccontato pensavo che ne avesse subito qualcuno. Tuttavia, per vedere chiaro su quella faccenda delle โfarfalleโ nel cuore che mi ha detto, ci sarebbe da applicarle un apparecchio da tenere tutto il giorno per monitorare il muscolo cardiaco nelle 24 ore. Che ne pensa?โ
โVa bene, facciamo come Lei dice. Non vorrei morire ancora. Devo finire di scrivere un racconto che vorrei vedere pubblicato prima!โ
โFaremo il possibileโ- Disse lui con un sorriso rassicurante.
Lei gli pagรฒ la parcella e lo salutรฒ dopo aver preso appuntamento per lโapplicazione e la spiegazione dellโapparecchio che doveva monitorarle il cuore.
โScusi, โ le disse lui accompagnandola alla porta โ non mi fraintenda, ma verrebbe a mangiare qualcosa con me?โ
Lei divenne improvvisamente seria e gli chiese: โE Lei ha abbastanza fazzoletti?โ
Di fazzoletti non ne ebbe bisogno e non ebbe neanche paura di morire sotto lo sforzo fisico perchรฉ, tanto, cโera il cardiologo.
Le visite di lei allo studio di lui finirono, ma proseguirono a casa sua, per ragioni che, anche se non strettamente mediche, ebbero molto a che fare con la salute fisica e mentale.
Della sua salute fisica si occupรฒ molto anche il macellaio che la volta successiva che la rivide nel suo negozio le offrรฌ, e lei accettรฒ, ripetutamente ed in piรน occasioni, il suo pezzo migliore, facendola rifiorire nel corpo e nella mente e facendo sรฌ che le prugne secche, che pure erano piaciute al cardiologo, diventassero un bel paio di pagnotte rotonde che al cardiologo piacquero ancora di piรน.
Anche il bello e riccioluto farmacista si offrรฌ di trovarle un rimedio che non la facesse piรน piangere.
Il rimedio fu una preparazione galenica basata sullโantica ricetta popolare โchiodo scaccia chiodoโ mutata dallo stesso farmacista in quella, ben piรน efficace, del โmartello schiaccia chiodoโ.
Sarร stato lo stress da superlavoro, ma si rese dโobbligo ciรฒ che lei, allโinizio di questa storia, aveva voluto evitare.
Andรฒ dal ginecologo che si occupรฒ della sua โCosaโ cosรฌ come si conveniva ad una Cosa come la sua e le tolse le ultime e sparute ombre di malinconia.
Era curata in tutte le sue parti: il cuore, il corpo, la Cosa.
Non le restava da risolvere che la questione sentimentale.
โMa sรฌ!- Si disse- Chi meglio del mio cardiologo, che mi ha amato al tempo delle prugne secche, puรฒ occuparsene? Sono sempre questioni di cuore, no?โ
Arturitooo!