
ROMA – Celentano e Mori chiedono “abolite i ladri”. Ma le leggi sulla sicurezza esistono già. Sostiene Claudia Mori che l’appello/sfogo del marito Adriano Celentano sul suo blog (Il mondo di Adriano) in cui denuncia intrusioni ripetute nella sua villa sulla collina a Galbiate (Lecco), è rivolto a tutti: “la sicurezza non c’è, servono delle leggi”.
Una campagna di sensibilizzazione, dunque, crediamo di capire, Mori e Celentano intendono infatti “utilizzare la nostra notorietà per far emergere una grave situazione, il rischio di aggressioni e rapine, che ancora oggi non trova leggi che tutelino in maniera equilibrata le vittime”.
Sta parlando di consentire ai cittadini la possibilità di armarsi senza troppi scrupoli e autorizzarli a far fuoco non appena una foglia si muova senza giustificazioni in giardino? Allora dica chiaramente che è per la linea di Roby Facchinetti che si immagina giustiziere della notte dopo che qualcuno ha fatto visita non richiesta a casa del padre (“Io sparo”).
Troverebbe un alleato in Salvini della Lega non fosse che questi abbia prontamente liquidato la coppia più bella del mondo con uno sprezzante tweet: “Non tutti hanno la fortuna di avere le ville, il parco, le guardie armate, chi vive in un bilocale a Milano le subisce quotidianamente queste cose”.
Forse davvero Celentano auspica la redazione di nuove leggi. Proprio mentre Parlamento e Governi si sforzano di ridurre piuttosto la mole enorme di leggi e spingono forte sulle depenalizzazioni (ma non per le scorribande criminali in villa). Sono troppe le leggi – è idea trasversale nelle Commissioni che, per pavidità, non regge agli allarmi quotidiani e infondati di una scena mediatica dove a tirare è solo la cronaca nera – e il troppo stroppia, come si dice.
A meno che, con il candore naif che si riconosce al “re degli stupidi”, nel mondo di Adriano sia normale chiedere una legge che abolisca, cancelli, abroghi definitivamente furti, rapine, incursioni indesiderate. Sarebbe bello, ma a parte dove è stata abolita anche la proprietà privata o dove mozzare le mani rappresenta un rimedio accettabile, cancellare il crimine con un tratto di penna è fuori dai domini dell’uomo. E anche da quelli di Dio che pure all’articolo 7 del suo decalogo aveva ingiunto un tassativo “Non rubare”.