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Francia, gilet gialli contro il caro benzina. Un morto, bloccato il traforo del Monte Bianco

di redazione Blitz |18 Novembre 2018 8:20

Francia, protesta dei gilet gialli contro il caro benzina. Una manifestante morta, bloccato il traforo del Monte Bianco (Foto Ansa)

Francia, protesta dei gilet gialli contro il caro benzina. Una manifestante morta, bloccato il traforo del Monte Bianco (Foto Ansa)

PARIGI – La protesta dei gilet gialli paralizza la Francia. I manifestanti chiedono le dimissioni del presidente, Emmanuel Macron, e danno vita ad una protesta che sfocia in tragedia, con una manifestante investita e uccisa da un’auto. Ma ci sono anche i feriti degli scontri con la polizia, oltre duecento, di cui sei gravi, e più di cento fermi.

Sono 290mila circa i dimostranti che sono scesi a bloccare le strade francesi contro il caro carburante. I ‘gilet gialli’, chiamati così dal colore dei giubbetti indossati, hanno allestito oltre 2mila blocchi stradali. A uno di questi, a Pont-de Bueauvoisin, in Savoia, l’incidente che ha causato la morte di una manifestante, investita da una donna che cercava di portare la figlia in ospedale e che è stata presa dal panico quando si è vista circondata da una cinquantina di dimostranti.  

Sembra che il blocco stradale non fosse stato comunicato alla prefettura, come molti altri in queste ore. Il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, ha disposto il massimo livello di allerta e ha chiesto ai manifestanti “di prendere tutte le misure di prevenzione e sicurezza”. Numerosi, però, sono stati gli incidenti tra automobilisti e manifestanti. Tra i vari episodi, a Grasse, nelle Alpi Marittime, una vettura “ha cercato di forzare un blocco” investendo un poliziotto che è rimasto leggermente ferito. Due feriti lievi a Besancon dove un’auto ha fatto un’improvvisa inversione a U per evitare un blocco e, contromano, si è scontrata con altre vetture. A Selestat, in Alsazia, una manifestante di 45 anni ha avuto il piede schiacciato da un’auto. A Grande-Synthe, nel Nord, si contano due feriti sull’autostrada A16, dove l’imponente mobilitazione ha bloccato il traffico, ripreso su una sola corsia dopo una trattativa con la polizia. Altri manifestanti hanno invaso l’A2 all’altezza di Haulchin, nel Nord-Est.

La protesta, partita dai social, è stata innescata dall‘aumento dei prezzi dei carburanti decisa da Macron ma si è estesa a una più ampia denuncia della politica del governo in materia di tassazione e calo del potere d’acquisto. A partire dal primo gennaio prossimo, le tasse sul gasolio dovrebbero aumentare di 6,5 centesimi al litro e quelle della benzina di 2,9 centesimi.

Il movimento dei gilet gialli, secondo un sondaggio pubblicato venerdì, gode del massiccio appoggio della popolazione francese, il 74%; e politicamente gode di un sostegno trasversale che va dalla leader di estrema destra Marine Le Pen al capofila della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon, e ancora a Laurent Wauquiez (‘Les Républicains’) e al sovranista Nicolas Dupont-Aignan. La questione del caro benzina è così sentita che si sta rivelando un boomerang anche per il presidente Emmanuel Macron, ulteriormente in calo nei consensi, crollati ormai al 27%, il livello più basso dall’insediamento all’Eliseo nel maggio 2017. 

 

 

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