“Mi hanno discriminata ancora prima di vedere le mie capacità e competenze solo per un foulard che è segno irrinunciabile della mia fede e identità culturale”, ha detto lei.
In hotel sono stati irremovibili: hanno prima chiesto alla studentessa se poteva togliere il velo durante lo stage, ma lei è ha rifiutato per motivi religiosi e culturali. A quel punto la struttura le ha rifiutato il periodo di lavoro.
Il direttore dell’hotel ha detto che la ragazza non poteva indossare il velo
“così come non accettiamo piercing, orecchini particolarmente vistosi, capigliature stravaganti. Il nostro regolamento è chiaro, la religione non c’entra nulla. Il nostro compito è fare accoglienza. Un cappuccino servito con un sorriso è più buono, con un velo il sorriso non si vede”.
Critico il presidente regionale di Federalberghi, Sandro Giorgetti: “E’ un errore impedire a questa ragazza di svolgere lo stage, i colleghi hanno sbagliato”.