I due maggiori centri sono stati localizzati a a Roma ed in Calabria. A Milano, Brescia e Napoli erano state “impiantate”le centrali operative.
Secondo i carabinieri il volume di affari dell’organizzazione era colossale. A tenere le fila erano esperti informatici, quasi tutti italiani, che da tempo avevano stretto alleanze con organizzazioni di hacker russi, dai quali acquisivano numeri di carte di credito, nomi e indirizzi, date di nascita, password, conti bancari.
Centinaia gli utenti di Internet, centri commerciali e negozi di lusso, figurano tra le vittime dell’organizzazione.