
Roma, la prof mostra il video di Super Patata (con Carla Signoris) agli alunni di prima media: "Non dite niente ai genitori"
Il video di Super Patata, l’eroina interpretata da Carla Signoris che sconfiggeva il male alzando la gonna, mostrato agli alunni di prima media. Accade in una scuola media di Roma, dove la prof di italiano ha pensato così di spiegare il sesso ai suoi giovani studenti. Con un’aggravante: “Non dite niente ai genitori”, avrebbe chiesto l’insegnante finita nella bufera.
Il video incriminato è una vecchia gag tratta dal programma Hollywood Party con protagonista la moglie di Maurizio Crozza. Signoris interpreta una supereroina che sconfigge i malviventi accecandoli con i lampi fotonici che spara da sotto la gonna. Una banale macchietta forse inadatta a un pubblico così giovane ma non è questo il punto. E’ successo che i ragazzini hanno iniziato a canticchiare tutta patata, tatata, tatatatà e a chiedere alle compagne: “Allora anche tu hai la superpatata, me la fai vedere?”.
Va da sé che la cosa ha scatenato la reazione furiosa dei genitori: “Sono poco più che bambini, vengono dalle elementari”, lamenta una mamma al Messaggero. “Insegnasse loro la grammatica, l’italiano invece di trovare questi escamotage”, aggiunge un papà.
Super Patata a scuola e il video sul bullismo
Ma non è finita li: nella stessa casse sarebbe stato mostrato anche un video violento sul bullismo che si conclude con il suicidio della vittima.
A questo si aggiunge poi il sonetto portato in classe di Gioacchino Belli intitolato “Er padre de li Santi”, che contiene un elenco dettagliato di eufemismi per l’organo maschile: “uscello, ciscio, nerbo, pennacolo, scafa, arma, fallo, asta, verga”.
I ragazzi, raccontano i genitori al Messaggero, sarebbero addirittura turbati: “Mia figlia non voleva andare in classe, ha iniziato a piangere per paura che iniziasse a parlare dell’organo femminile”.
Super Patata a scuola, la presa di distanza dell’associazione nazionale presidi
Le lezioni di sessualità della scuola media romana non sono piaciute neppure al presidente dell’Associazione nazionale presidi Mario Rusconi, secondo il quale “questa è diseducazione, questi video sono disarmanti nella loro rozzezza sessista”.
“La verità – aggiunge – è che noi non abbiamo una formazione adeguata per gli insegnanti, manca un codice deontologico dei docenti nella scuola italiana. Non è diffusa una sana educazione sessuale tra i ragazzi che dovrebbe essere fatta con grande accortezza e cautela specie in quella età in cui si affacciano all’adolescenza”.
La scuola, conclude Rusconi, “non è quella dei film di Alvaro Vitali. Specie con tutto quello che accade alle donne nella cronaca”.