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Sanremo, Luca e Paolo: “Satira contro i buoni”. Nel mirino Santoro, Saviano e il Papa

di Emiliano Condò |17 Febbraio 2011 12:04

Luca e Paolo

ROMA – Come promesso, Luca e Paolo  hanno colpito nella seconda serata del Festival di Sanremo, ”i buoni, quelli su cui non si può fare la satira”.

Lo sketch era costruito su un meccanismo per il quale Luca sembrava dovesse alludere a Berlusconi mentre Paolo deviava verso altri obiettivi. A cominciare dal ”super pelatone … Roberto Saviano”.

”Ma è l’unico che dice le cose sulla camorra”, dice Luca. ”Ma ci mette delle ore a dirle” replica Paolo e fa l’imitazione dei tempi lunghi del racconto televisivo dello scrittore di ‘Gomorra’.

Poi Santoro: ”Chissà se andremo ancora in onda la prossima settimana: a Santoro so’ 15 anni che vai in onda. E Ruotolo lo mandi in miniera ma la ragazza bionda mai”. ”Ma non si possono fare le battute su Saviano e Santoro facciamo le battute su quello che sbrocca per le ragazze giovani, Gianfranco Fini appena ha alzato la testa lo hanno tritato il cugino, la moglie, il cognato … ti credo che ha preso la casa a Montecarlo in una sola non c’entravano più”.

Anche le incertezze sull’entrata in politica di Luca Cordero di Montezemolo sono state prese di mira prima di un accenno finale di Paolo al papa, interrotto da Luca che ha trascinato il suo compagno fuori dal palco.

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