
NEW YORK – Crimini scoperti in anticipo: è il sogno di ogni poliziotto, proprio come nel film Minority Report. Ma prevedere con precisione se qualcuno è in grado di commettere un crimine o meno è in gran parte, ancora, nel regno della fantascienza. Un passo avanti potrebbero averlo compiuto dei ricercatori negli Stati Uniti, utilizzando la memoria di speciali computer per identificare coloro che sono suscettibili alle recidive.
Nel caso di abusi domestici, utilizzare i computer per giudicare la probabilità che una persona colpevole commetta di nuovo il reato potrebbe evitare migliaia di casi di violenza domestica.
Ricorda il film Minority Report, in cui gli agenti sono in grado di condannare le persone poco prima che queste commettano il reato, ma questo sistema sta emergendo come uno strumento efficace per analizzare i risultati di migliaia di casi giudiziari. In particolare, possono essere usati per identificare coloro che hanno più o meno probabilità di commettere altri reati.
Gli studiosi della University of Pennsylvania hanno utilizzato la tecnica di studiare 28.000 casi di violenza domestica in cui l’autore del reato è stato giudicato e rilasciato. Gli scienziati hanno scoperto che dopo il processo, i colpevole potevano seguire, entro 2 anni, uno di questi tre percorsi:
- sarebbero stati arrestati per violenza domestica, nello stesso posto dove avevano provocato o minacciato danni fisici;
- sarebbero stati arrestati per violenza domestica senza causare danni fisici;
- non sarebbero stati più arrestati.
“L’obiettivo più urgente era quello di trovare un sottoinsieme di delinquenti che potessero essere rilasciati senza obblighi di controllo e per i quali ci fossero buone speranze che non sarebbero stati nuovamente arrestati per violenza domestica”,
hanno spiegato gli autori della ricerca. Nella zona studiata, uno su cinque criminali rilasciati vengono nuovamente arrestati per violenza domestica nel giro di due anni. Ma usando l’apprendimento automatico sono stati in grado di identificare con successo quelli con meno probabilità di colpire di nuovo nel 90 per cento dei casi, il che significherebbe una riduzione del 10 per cento. Qualsiasi mezzo per identificare quelli più adatti a commettere nuovamente il reato potrebbe salvare ulteriori danni, e potrebbe anche salvare vite umane.
Sul Journal of Empirical Legal Studies gli autori hanno aggiunto che migliaia di casi di violenza domestica potrebbero essere evitati ogni anno se i giudici seguissero le previsioni.
“Se i magistrati utilizzassero i metodi che abbiamo sviluppato e rilasciassero solo i trasgressori che prevedono non vengano arrestati nuovamente per violenza domestica entro due anni, meno del 10 per cento finirebbe per essere arrestato. Nella zona urbana studiata nel corso dello studio, più di 2.000 arresti post-condanna per violenza domestica sarebbero potuti essere evitati. Piuttosto che condannarli con il carcere, quelli identificati come probabilità di recidiva potrebbero essere seguiti con regolari check-up”.