NEW YORK – Mettendo fine agli indugi che negli ultimi giorni avevano caratterizzato la loro linea, gli Stati Uniti hanno impresso ieri una decisa accelerata alla possibilità di imporre una No Fly Zone sulla Libia, dicendosi anzi disposti ad andare oltre. Al termine di una lunga maratona negoziale tenuta tra i 15 al palazzo di Vetro di New York, la rappresentante statunitense Susan Rice ha detto di augurarsi che quando tornerà a riunirsi il Consiglio possa fare propria la bozza presentata da Francia Gran Bretagna e Libano ma non solo.
”Spero che riusciremo ad approvare una risoluzione già domani (giovedì), stiamo lavorando duro per farlo”, ha detto. Scambiando alcune battute con i giornalisti, la Rice ha poi sottolineato che gli Stati Uniti sono pronti ad appoggiare misure che ”vadano anche oltre alla no fly zone”, perche’ ”la situazione sul terreno è cambiato e potrebbe essere necessario” per la protezione della popolazione civile. Facendo pensare ad una imminente offensiva, la Tv libica ieri sera ha annunciato che i militari intimavano alla popolazione di Bengasi, seconda città del paese e ‘culla’ della cosiddetta ‘Rivoluzione del 17 febbraio’, di allontanarsi entro la mezzanotte locale (le 23 in Italia) dalle postazioni dei rivoltosi e dai loro depositi di armi. Il Consiglio di Sicurezza tornerà a riunirsi nella mattinata (nel pomeriggio in Italia), secondo quanto reso noto da fonti diplomatiche britanniche al Palazzo di Vetro.
Una prima riunione, cui parteciperanno gli esperti delle diverse delegazioni per mettere a punto i dettagli tecnici, è prevista per le 9:00 (le 14:00 in Italia). Una seconda riunione, a livello di ambasciatori, è in programma per le 11:00 (le 16:00 italiane). Ieri, 16 marzo, i Quindici si sono riuniti per oltre cinque ore, in una vera e propria maratona negoziale. Durante le trattative, l’ambasciatore francese Gerard Araud è uscito a parlare con i giornalisti, ostentando sicurezza e dicendosi sicuro che la risoluzione sara’ approvata entro la serata.
In realtà, con la sola eccezione della Gran Bretagna, gli altri Paesi con potere di veto hanno difficoltà a dare luce verde ad un testo che prevede il blocco dei cieli della Libia. Alla fine anche gli Stati Uniti, inizialmente molto riluttanti, si sarebbero convinti a dare il via libera. Resta tuttavia ancora poco chiara la posizione di Russia e Cina, due dei membri del Consiglio con diritto di veto. Il rappresentante permanente di Mosca all’Onu, Vitaly Ciurkin, ha sottolineato che e’ importante inserire nella risoluzione un appello ad entrambe le parti – sia i militari di Gheddafi sia i ribelli di Bengasi – un cessate il fuoco immediato.