BEIRUT – Cosa ne sarà dell’eterno conflitto tra Israele e Palestina? Come si concluderà la guerra civile che sta devastando la Siria? Come evolverà la transizione democratica in Egitto?
A questi molti questi, un uomo, un uomo solo, sa dare la risposta. Il suo nome è Michel Hayek, chiaroveggente libanese. Poco conosciuto all’estero, Hayek è in Libano una star, un vero e proprio caso di profeta in patria. Medium del Medio Oriente, il libanese è, secondo alcuni suoi seguaci, la reincarnazione di quel celebre Nostradamus dalle cui labbra divinatrici tante labbra pendevano nel sedicesimo secolo.
Quando Michel Hayek si pronuncia sui media nazionali, la vita nella città di Beirut di colpo rallenta, le strade sono più vuote e meno animate. Tale coinvolgimento collettivo si verifica nei momenti cruciali per la vita del paese. Poco prima della fine dell’anno è ormai tradizione che Hayek esponga le sue previsioni sul futuro prossimo del Paese dei cedri. In quelle occasioni, le emittenti televisive aprono i portafogli e gareggiano tra di loro per chi avrà i servizi di Hayek. Chi non può avere l’originale, si accontenta dell’imitazione ed assolda un indovino nella speranza di distogliere qualche spettatore.
Cosa rende così ricercate le profezie del Nostradamus libanese? Un dono che benefici dei gli hanno accordato oppure un’innata e inspiegabile creduloneria libanese? Difficile a dirsi. Il credito di cui gode oggi l’indovino dipende in parte da incredibili predizioni effettivamente verificatesi, come l’esplosione dello shuttle Challenge nel 1985, l’incidente di Diana nel 1996 e l’assassinio del primo ministro libanese Rafiq Hariri nel 2004.
Certo è che le ultimissime predizioni dell’indovino possono sorprendere per la loro diplomatica prevedibilità: cambiamenti in Siria (dove c’è una guerra civile), una successione in Arabia Saudita (dove il re ha 89 anni) e un ruolo per l’esercito egiziano nel futuro del Cairo. Tutte cose che un inviato in Medio Oriente può dire, per molti meno soldi e con molto meno seguito.
In una recente intervista, il mediorientale sensitivo ha rivelato una sorprendente notizia di politica interna. Farebbero ricorso ai suoi servizi divinatori numerosissimi politici libanesi, quasi un terzo. Alcuni di questi, prosegue Hayek, utilizzerebbero le profezie per guidare le proprie decisioni. Per cui, alla fine dei conti, il Libano è governato da politici governati da un indovino.