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Russia. Attivisti Greenpeace accusati di pirateria: un italiano tra i 30 fermati

di admin |25 Settembre 2013 13:41

(Foto Ansa)

MOSCA – Gli attivisti di Greenpeace sono accusati di pirateria dalle autorità russe per l’assalto ad una piattaforma petrolifera di Gazprom nell’Artico. Vladimir Markin, portavoce russo, ha dichiarato che gli attivisti verranno perseguiti “indipendentemente dalla loro nazionalità”. I militanti dell’associazione ambientalista fermati sono 30, tra cui l’italiano Cristian D’Alessandro. Il reato di pirateria contestato dal comitato investigativo russo prevede condanne fino a 15 anni di carcere.

D’Alessandro è entrato a far parte dell’ equipaggio internazionale delle navi di Greenpeace a inizio 2013, dopo vari anni di volontariato nel Gruppo Locale di Napoli. Gli attivisti e membri dell’ equipaggio dell’Arctic Sunrise sono stati arrestati dopo le proteste contro la piattaforma Prirazlomnaya di Gazprom.

La Sunrise, la nave rompighiaccio di Greenpeace battente bandiera olandese, è stata sequestrata e rimorchiata fino alla rada di Murmansk, nell’estremo nord russo. A prenderne possesso era stato un commando della guardia costiera, che aveva agito sparando anche alcuni colpi in aria come avvertimento.

Una quindicina di rappresentanti diplomatici di ambasciate e consolati di altrettanti Paesi, tra cui l’Italia, è arrivata o sta arrivando a Murmansk in attesa di poter incontrare i propri connazionali fra la trentina di attivisti di Greenpeace fermati. Francesco Cimellaro, vice console generale italiano a San Pietroburgo, è arrivato a Mursmansk, spiega il console Luigi Collaro: “Contiamo che possa incontrare oggi Cristian D’Alessandro e capire la sua posizione giuridica”.

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