
Vescovo di Kiev: "170 mila persone soffrono la fame a Mariupol". Un ucraino su tre è sfollato (foto Ansa)
Secondo il Vescovo di Kiev, in 170mila soffrono la fame a Mariupol Shevchuk. Il suo appello: “Salvate assediati”.
L’appello del vescovo di Kiev: “Salvate gli assediati dai russi a Mariupol”
“Secondo i dati che abbiamo ricevuto ieri, più di 170 mila persone soffrono la fame nella città eroica di Mariupol. I nostri difensori la proteggono da giorni. La città è completamente assediata e tutte le persone di buona volontà rivolgono un forte appello a tutto il mondo con la richiesta di salvare quelle persone che impediscono all’invasore di realizzare i propri piani. Proprio lì, a Mariupol, oggi si sta forgiando la vittoria dell’Ucraina“.
Lo ha detto l’arcivescovo maggiore di Kiev, Sviatoslav Shevchuk, nel suo videomessaggio quotidiano a più di 80 giorni dalla invasione russa in Ucraina.
“Dunque, anche io mi rivolgo a tutti quelli cha hanno il potere di salvare la gente di questa città di Maria: fate quello che è nelle vostre possibilità. Da parte nostra, noi preghiamo e facciamo il possibile per salvare quelli che oggi rischiano la morte per fame, e sulle teste dei quali si abbattono tonnellate di bombe russe“, afferma Shevchuk.
Il capo della Chiesa greco-cattolica segue con preoccupazione quanto nel corso delle ultime 24 ore sta accadendo nelle regioni di Luhansk, Donetsk e Kherson e a Zaporizhzhya “dove sono in corso pesanti e sanguinosi combattimenti. Il nemico cerca di avanzare, e l’esercito ucraino difende eroicamente la terra ucraina”.
“Oggi l’Ucraina è il territorio più contaminato dalle sostanze esplosive. Persino nei territori liberati dell’est decine di migliaia di ettari dei terreni ucraini aspettano la bonifica dalle mine. Si tratta di un lavoro che richiede molti anni di sforzi”, sottolinea l’arcivescovo.
Intanto, sulla situazione umanitaria in Ucraina, ha fatto un quadro in una conferenza stampa a Roma Caritas Internationalis insieme a padre Vyacheslav Grynevych, segretario generale di Caritas-Spes Ucraina, e Tetiana Stawnychy, presidente di Caritas Ucraina, i due organismi caritativi della Chiesa cattolica latina e della chiesa greco-cattolica nel Paese.
I numeri della guerra in corso: un ucraino su tre è sfollato
La guerra ha determinato finora 14 milioni di sfollati, ovvero un ucraino su tre. “E dobbiamo ricordare che dietro ogni numero c’è un volto umano!”, ha ricordato Stawnychy. E’ stata denunciata in particolare la “cieca violenza contro civili innocenti in Ucraina”.
“La guerra non è una soluzione e la pace deve avere una possibilità”, ha affermato Aloysius John, segretario generale di Caritas Internationalis. Sul terreno, prosegue l’impegno: a quasi tre mesi dallo scoppio della guerra, Caritas Ucraina e Caritas-Spes Ucraina hanno assistito oltre 1.223.632 persone attraverso i loro 50 centri sparsi in tutto il Paese.
Gli aiuti comprendono la distribuzione di cibo, di cui hanno beneficiato finora 965.104 persone; la fornitura di alloggi temporanei per circa 206.052 sfollati; la somministrazione di medicinali a più di 60.000 ucraini. Non mancano, poi, le opere di assistenza psicologica, istruttiva e ricreativa, soprattutto per i bambini.
“Quando vediamo la guerra negli occhi delle persone, vediamo molto di ciò che c’è nelle loro anime. I bisogni sono più grandi di quelli puramente umanitari. Ci sono impatti a lungo termine sulle famiglie. Anche gravi lacune nell’istruzione”, ha detto padre Grynevich.
Entrambi i rappresentanti Caritas in Ucraina hanno potuto incontrare ieri papa Francesco a Santa Marta: “Con il Santo Padre abbiamo parlato di persone, di esperienze, di vita. Ci ha anche raccontato di come è stato toccato dall’incontro con i bambini ucraini che ha incontrato al Bambino Gesù traumatizzati dalla guerra. Ha mostrato il suo sostegno e la sua vicinanza all’Ucraina”.