Cyberbullismo, SOS bimbi. Vittime e carnefici già dalle elementari. Casi in aumento e i genitori sottovalutano il fenomeno (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Cyberbullismo, SOS bimbi: casi in aumento tra i più piccoli. Vittime e carnefici già dalle elementari. A sei anni, ha detto una preside, ci sono bimbi che smanettano con lo smartphone e i genitori sottovalutano il fenomeno. Lo sostiene da tempo pure un report di “Save the children”, l’organizzazione non governativa (ONG) che opera in 116 Paesi per promuovere e tutelare i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Se questa non è una emergenza, poco ci manca.
Dicono e documentano gli esperti dell’AICS (l’associazione italiana di prevenzione al cyberbullismo) che “la soglia del problema si è abbassata moltissimo, soprattutto negli ultimi due anni”. È in corso un progetto, dice il presidente Andrea Bilotto, “su bambini di sei anni perché a quella età già usano TikTok e si collegano a sconosciuti sui videogiochi. Magari pensano di avere a che fare con i loro coetanei, invece gli interlocutori sono adulti. Non si rendono conto di essere a rischio e nemmeno i genitori se ne accorgono”. La Polizia Postale ha certificato che i casi di cyberbullismo sono aumentati in un anno del 12% e che gli incrementi più significativi si registrano nelle fasce d’età fino a 9 anni. La fascia d’età più colpita? È la fascia dei 14-17enni, vittime per lo più di “Revenge porn”, ovvero pornografia della vendetta, cioè la condivisione di materiale pornografico senza il consenso della persona ritratta. Il tutto per nuocere.
Il cyberbullismo – una forma di comportamento attraverso l’uso di dispositivi elettronici mobili; in pratica una forma di violenza ripetuta nel tempo nei confronti di una persona percepita come debole – è innescato spesso dalle foto intime, immagini scambiate tra amici o fidanzatini. Da lì, come spiega lo psicologo Bilotto, “partono la presa in giro, il body shaming (derisione del corpo), gli insulti. Per dire: adesso nei canali e nei gruppi su WhatsApp i ragazzi si mettono insieme e cominciano a tempestare di insulti un altro bambino o amico, accade lo stesso su Telegram. Magari i minori cercano amicizia o visibilità, sono attratti dall’idea di diventare popolari o famosi. Ma il problema è questo, più divento visibile e più mi possono attaccare“.
Gli errori da evitare: primo, va arginato l’uso indiscriminato del telefonino che permette l’accesso ai social. Va ricordato che oggi i bambini hanno un grado di spigliatezza inimmaginabile. Altro consiglio: per una navigazione sicura non rivelare in Rete l’identità e poi non fornire dati personali. Infine non rispondere su chat o social a messaggi di tipo volgare o offensivo. Ci sono già due leggi per contrastare bullismo e cyberbullismo. È il caso di non dimenticarsene.