Cronaca

Meloni come Hitler in vetrina a Bolzano, la protesta del negoziante che chiude per gli affitti alti

Il 24 dicembre, nel centro di Bolzano, è comparso un manifesto-fotomontaggio che ritraeva la presidente del Consiglio Giorgia Meloni con i baffi di Adolf Hitler. Il poster, accompagnato da insulti, simboli anarchici e altri messaggi di odio contro il governo, era affisso sulla vetrina di un negozio in via Streiter, a pochi passi dai mercatini di Natale.

L’autore del gesto è stato lo stesso titolare del punto vendita, che ha deciso di chiudere definitivamente l’attività, lamentandosi dei costi d’affitto elevati, circa 3.600 euro al mese, sostenuti durante i due anni di permanenza in città.

La rivendicazione e il contesto politico

Il negoziante, tramite foto e video diffusi su Instagram, ha definito la propria attività come un centro sociale di opposizione all’amministrazione e alle politiche dell’esecutivo, in particolare ai decreti sicurezza promossi dalla maggioranza di centrodestra. Sul manifesto compariva la scritta “Cambiamento, un’Italia che guarda indietro”, spostata poi su una parete a testa in giù.

L’episodio è stato segnalato da cittadini e ha suscitato la pronta reazione di Alessandro Urzì, deputato e coordinatore di Fratelli d’Italia in Trentino-Alto Adige, che ha denunciato la gravità della provocazione, sottolineando come certi accostamenti rimandino a periodi bui della storia e possano inasprire lo scontro politico.

Condanna unanime

Urzì ha definito l’episodio “pericoloso” e non una semplice divergenza di opinioni, ricordando precedenti simili avvenuti in Italia. Anche Marco Galateo, vicepresidente della Provincia e rappresentante di FdI in Alto Adige, ha condannato il gesto come un attacco alle istituzioni, chiedendo a tutti gli altri schieramenti politici di prendere posizione.

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Filippo Limoncelli