Cronaca

Pediatra Carla silenziata su Instagram per aver parlato della Palestina. “So di aver fatto la cosa giusta”

Quello di “Pediatra Carla” è un nome ben noto alle mamme italiane, essendo lei, Carla Tomasini, una delle pediatre “social” più seguite, soprattutto su Instagram. Ed è proprio su quest’ultimo canale che la dottoressa sarebbe stata silenziata dalla piattaforma, come lei stessa ha svelato su Facebook, dove si è momentaneamente spostata per raccontare quanto accaduto. Alla base del “ban” ci sarebbe il suo attivismo per la causa palestinese, avendo preso spesso posizione a difesa dei bambini vittime del conflitto.

Il messaggio pubblicato da Pediatra Carla

“Pare che su IG io sia stata definitivamente silenziata per aver parlato di quel paese innominabile, dove i bambini non mangiano e il cui simbolo è l’anguria (che ha i colori della sua bandiera, altrettanto proibita)”, scrive Pediatra Carla, che aggiunge: “Il mio profilo esiste ancora, ma non posso pubblicare più nulla. Avevo già avuto varie penalizzazioni delle visualizzazioni per aver continuato a farlo, ma questa volta sembra definitiva. Ho iniziato su Facebook e andrò avanti qui, forse approderò su altri social, vi farò sapere. Vedrò come portare avanti la divulgazione e soprattutto cercare modalità di comunicazione che non mi mettano il bavaglio, perché proprio sono allergica a tacere. So di aver fatto la cosa giusta e sono in pace con la mia coscienza. Come si dice: “Non mi fa paura la cattiveria dei malvagi, ma il silenzio degli onesti”.

I commenti di sostegno degli utenti

“A me pare assurdo che non si possa nominare la Palestina. Ma che razza di mondo è?”, scrive un utente. Rapida la risposta della dottoressa: “Il mondo è quello che costruiamo ogni giorno con le nostre azioni. E questo abbiamo”. Tra gli altri commenti di chi la segue c’è chi scrive: “È inaccettabile! Vengono pubblicate tante sciocchezze mentre chi fa divulgazione seria viene bannato!!”. E ancora: “Grazie dottoressa per il suo coraggio, poche persone si espongono sui social. Mi sembra davvero assurdo non poterne parlare, dove sta finendo la libertà d’opinione?”.

Published by
Silvia Di Pasquale