Canone Rai da 90 a 70. La Lega rilancia il suo cavallo di battaglia e spunta l’emendamento in manovra (Foto Ansa)
Portare il canone Rai da 90 a 70 euro. La Lega rilancia uno dei suoi cavalli di battaglia in vista dell’approvazione della manovra finanziaria. Non è escluso che se ne parli oggi al vertice di maggioranza, previsto in giornata. Tra la lista dei “desiderata” del partito di Salvini ci sarebbe proprio la decurtazione del canone per il 2026, un emendamento popolare alla Legge di Bilancio da cavalcare, considerando anche il contesto di campagna elettorale per le Regionali. Dove trovare i soldi per compensare il taglio? Dalle banche, aumentando ulteriormente l’Irap sugli istituti. Un’altra strada, si legge su La Stampa, potrebbe essere quella di aumentare le tasse sulla rivalutazione dell’oro, da cui si potrebbero incassare fino a due miliardi di euro. Ma tutto è ancora da vedere.
Immediato lo stop da parte del capogruppo dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri: “Ritengo che l’ammontare del canone Rai vada mantenuto per un equilibrio di mercato, ha detto a Eurovisioni. “C’è un problema di equilibrio di risorse pubblicitarie, anche perché la rete che assorbe risorse – ha spiegato -. Qualche hanno fa il canone è stato ridotto e la Rai è stata risarcita con risorse del Tesoro e quindi dei cittadini. E’ una partita di giro che non serve a niente. Il servizio pubblico deve avere certezza di risorse come prevede l’European Media Freedom Act. Questo emendamento della Lega, quindi, non è in linea con la direttiva”.
“Nonostante annunci e proclami del mondo politico, anche nel 2026 gli italiani dovranno pagare il canone Rai”, ha fatto sapere poche settimane fa il Codacons, associazione per la difesa dei consumatori. “La legge di bilancio del governo, infatti, non prevede alcuna riduzione dell’imposta, che rimarrà come nel 2025 a quota 90 euro”, si legge sul sito del Codacons, che aggiunge: “In barba alle tante promesse di ridurre il costo del canone a carico delle famiglie e arrivare al suo progressivo azzeramento, per il 2026 le famiglie continueranno a pagare l’imposta da 90 euro, nonostante i tempi siano oramai maturi per procedere ad una abolizione totale del canone Rai, considerato il nuovo scenario del mercato televisivo italiano e la possibilità per la Rai di concorrere ad armi pari con le altre reti attraverso la raccolta pubblicitaria”.