ROMA – In 2 mesi, gennaio e febbraio, i lavoratori in cassa integrazione ”equivalenti a zero ore” sono stati 490 mila per un taglio del reddito di circa 650 milioni di euro, pari a circa 1.319 euro per ogni singolo lavoratore. E’ l’elaborazione della Cgil su dati Inps, secondo i quali a febbraio sono state autorizzate 79 milioni di ore di cassa.
In due mesi le ore di cassa integrazione autorizzate alle aziende sono state 168 milioni con un aumento del 22,71% sullo stesso periodo del 2012. La Cgil segnala come a partire da gennaio del 2009 e fino ad oggi, le ore di cassa integrazione autorizzate siano state stabilmente intorno agli 80 milioni per mese.
”Prosegue senza sosta – afferma il segretario confederale Elena Lattuada – il deperimento del tessuto produttivo e il progressivo processo di deindustrializzazione del paese. Centinaia di migliaia di lavoratori si trovano in una condizione di grandissima sofferenza, acuita dalle complicazioni e dai mancati pagamenti della cassa integrazione in deroga che vanno assolutamente risolti e superati. I numeri dimostrano che la priorita’ da affrontare, l’emergenza alla quale dare risposta, e’ sempre e il lavoro. Il Parlamento e il prossimo governo devono, in fretta, dare priorita’ assoluta al tema della crescita e del lavoro, anche con interventi straordinari altrimenti il conflitto sociale e i livelli di poverta’ diventeranno entrambi insostenibili”.
Nel primo bimestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso, mentre sono cresciute la cassa ordinaria e straordinaria, e’ diminuita la cassa in deroga con un -46,18% per un totale di 23 milioni di ore, Un dato, secondo la Cgil ” falsato e frutto dei problemi procedurali e dei mancati pagamenti che hanno complicato il ricorso a questo strumento. L’erogazione – si legge – e’ passata da 31 milioni di ore di ottobre 2012 agli 8 milioni di febbraio 2013”. La Cgil sottolinea in particolare che ”gli interventi che prevedono percorsi di reinvestimento e rinnovamento strutturale delle aziende tornano a diminuire e rappresentano solo il 6,09% del totale dei decreti. Un segnale evidente del processo di deindustrializzazione in atto nel Paese”.
Se si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 9 settimane lavorative, si determina, secondo la Cgil, un’assenza completa dall’attivita’ produttiva per 488.575 lavoratori, di cui 230 mila in cigs e 69 mila in cigd. ”Continua a calare – conclude la Cgil . il reddito per migliaia di cassintegrati: dai calcoli dell’Osservatorio cig, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 644.400.000 euro, pari a 1.319 euro per ogni singolo lavoratore”.