Economia

Cosa prevede la stretta sulle pensioni anticipate (più mesi per lasciare il lavoro) e sulla laurea breve (i mesi riscattati varranno meno)

Arriva una nuova doppia stretta sulle pensioni anticipate, quelle che consentono di andare in pensione al momento con 42 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età. Con l’emendamento presentato dal governo, a partire dal 2032 aumenta la “finestra mobile” che è necessario attendere prima di ricevere la pensione, che sale dai 3 mesi ora previsti, a 4 mesi nel 2032 e poi progressivamente a cinque mesi nell’anno successivo. Entra poi a regime nel 2034 raggiungendo i 6 mesi.

Chi avrà completato i 42 anni e 10 mesi di contributi necessari per la pensione anticipata dovrà sostenere le proprie spese per mezzo anno dopo aver lasciato il posto di lavoro, nell’attesa di percepire il primo assegno. La Cgil ha fatto i calcoli: questa misura combinata con gli adeguamenti legati all’aspettativa di vita porterà il requisito contributivo effettivo a 43 anni e 9 mesi entro un decennio allungando, di fatto, l’età pensionabile.

Cosa prevede la stretta sulle pensioni anticipate (più mesi per lasciare il lavoro) e sulla laurea breve (i mesi riscattati varranno meno) (foto Ansa) – Bliz Quotidiano

Come cambierà il riscatto della laurea breve

C’è poi una seconda norma che restringe gli effetti per coloro che hanno riscattato la laurea breve, ossia quella triennale. I mesi riscattati varranno meno: il taglio di sei mesi parte nel primo anno per poi arrivare a 12 mesi nel 2032, 18 mesi nel 2033, 24 mesi per chi matura i requisiti nel 2034 e 30 mesi per chi li matura nel 2035. 

La Cgil, oltre a sollevare questioni di legittimità costituzionale su questa norma, ha fatto un calcolo scoprendo che alcuni lavoratori che hanno riscattato periodi di studio potrebbero dover accumulare fino a 46 anni e 3 mesi di contribuzione complessiva prima di accedere alla pensione.

Le reazioni alla norma sul riscatto della laurea

Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, ha commentato in questo modo la norma: “Questo governo penalizza anche chi ha investito nella propria formazione. Il riscatto della laurea viene svuotato di valore: per chi maturerà i requisiti nel 2035 si parla di fino a due anni e mezzo di contributi bruciati. Anni di studio, sacrifici e lavoro cancellati con un colpo di penna”.

Bonelli ha attaccato: “Ve lo ricordate lo slogan ‘aboliremo la Fornero’? Era propaganda, come tutto il resto. Oggi la destra non solo non abolisce nulla, ma peggiora le condizioni, allunga i tempi, scarica i costi sulle spalle di chi lavora e di chi studia, mentre continua a investire miliardi nella corsa al riarmo. È una scelta politica precisa e vergognosa: colpire il lavoro e il futuro per finanziare la guerra. La propaganda di questo governo è ormai ai limiti della decenza, e la manovra lo dimostra ancora una volta”.

La Lega smentisce che si stia allungando l’età pensionabile

La norma sembra imbarazzare non poco la Lega che da sempre si è fatta paladina dell’abolizione della Legge Fornero fermando, in molti casi solo a parole, ogni ipotesi di allungamento dell’età pensionabile.

Il senatore Claudio Borghi, a proposito della stretta sulle pensioni anticipate ha dichiarato: “Non c’è nessunissima intenzione di alzare l’età pensionabile e meno che mai di scippare il riscatto della laurea. Le voci scritte in Legge di bilancio sono semplici clausole di salvaguardia che qualche tecnico troppo zelante ha inserito per compensare un possibile futuro aumento dei pensionamenti anticipati, che la norma incentiva sfruttando la possibilità data dal sistema 64 anni più 25 di contributi inclusa la previdenza complementare”.

“Quello che succederà in futuro verrà monitorato di anno in anno ma posso dire con assoluta certezza che non ci sarà mai alcun aumento delle finestre di uscita o alcuno scippo dei riscatti della laurea a seguito di questa norma”.

Published by
Lorenzo Briotti