Economia

Donne d’Impresa: Gabriella Gambassi Ceo di Aris srl. Dietro le quinte dell’alta moda e non solo

Dice di aver respirato fin da bambina l’aria e il profumo dell’alta moda: infatti si divertiva a vestire le sue bambole con uno stile sempre nuovo e davvero così speciale. Proprio per dare forma e tecnica a questa passione, ha scelto di formarsi presso il prestigioso Istituto Callegari di Firenze. Da ragazza i suoi disegni privilegiavano lunghi vestiti da sera come proprio oggi è di gran moda. Gabriella Gambassi ha davvero lo stile nel suo DNA, la sua mamma nell’82 ha fondato la ditta Aris a Montevarchi (Arezzo) il cuore dell’ azienda è rappresentato da un team attuale di 24 sarte esperte e un uomo. Oggi ormai è lei al timone dell’azienda, anche se con un occhio attento alla famiglia perché mamma di due splendidi ragazzi.

Nata sotto il segno della Vergine dice di essere fin troppo alla ricerca della perfezione, quindi mai contenta e forse ipercritica, in particolare con sé stessa, Gabriella ha lavorato sempre dietro le quinte dei più grandi stilisti. Ci racconta di Valentino, Prada, Cavalli, Jean Paul Gaultier, Versace con grande orgoglio e di aver contribuito con i suoi progetti al loro successo. Aveva solo 17 anni quando Gabriella ha progettato il primo corsetto per una famosa sfilata di Versace! Chi non ricorda quei bellissimi bustier protagonisti delle più importanti pagine dell’alta moda italiana? Anche oggi sono tornati di gran moda, proprio come diceva il grande filosofo Gianbattista Vico “I Corsi e Ricorsi” valgono anche per la nostra famosa moda italiana. Non è sportiva Gabriella, tutta presa con i suoi sogni di colori e di stoffe pregiate: la sua straordinaria creatività veste le donne in maniera romantica ma anche un po’sensuale: proprio quello che ci vuole per la donna di oggi iperattiva e protagonista della sua vita.

Il suo lavoro lo preferisce al tennis, allo sci, al golf e alla danza e il resto del suo tempo lo dedica tutto alla famiglia, ai viaggi, alle lunghe passeggiate lungo mare, in montagna sulla neve o in città tra i palazzi storici e infine alla cucina dove si rilassa e ritrova la tranquillità e dove, come nella moda le piace sperimentare. Ha due figli: Stella di 25 anni e Sergio di 12 e un marito che adora. Dice che non ha mai avuto modo di annoiarsi, irrequieta e super attiva com’ è e soprattutto innamorata della sua straordinaria attività. Il dono dell’empatia le fa onore perché anche solo parlando al telefono riesce a trasmettere un calore e una simpatia che la rendono davvero unica. La sua azienda Aris srl fondata dal 1982 da Lorena Rinaldini è ormai diretta da Gabriella ed è specializzata nella confezione di abiti di alta moda per i più grandi brand internazionali. A lei per conoscerla meglio e di più abbiamo chiesto:

L’alta moda è in crisi. Secondo lei perché?

Sì, la moda attraversa una fase di stanchezza creativa, e questo si riflette inevitabilmente sulla percezione del cliente. È necessario tornare a creare desiderio, immaginazione e coinvolgimento emotivo. La moda non deve essere ostaggio delle speculazioni, ma nemmeno isolarsi dal mondo economico. La sfida è rimettere la finanza al servizio della cultura e non il contrario. La mia speranza è che le nuove generazioni riportino energia, coraggio e autenticità.

Qual è stata la sua esperienza per la Regina di Giordania?

Ho avuto la grande opportunità di lavorare per la famiglia reale. È stata un’occasione preziosa per condividere idee e cultura. Per lei abbiamo progettato abiti, biancheria per la casa e acquisti personali. Ho dovuto approfondire la cultura, l’architettura e le usanze locali, cosi da riuscire a soddisfare al meglio le aspettative ed è stato stimolante trovare un incontro del lusso tra Oriente e Occidente.

I nostri famosi signori della moda- secondo lei- hanno davvero lasciato il posto alle varie influencer che nascono come funghi sui social?

Influencer e grandi protagonisti della moda sono due figure profondamente diverse. I primi rappresentano il volto veloce e immediato della comunicazione contemporanea che con l’avvento dei social media hanno trasformato la promozione veloce continua ed effimera. I grandi della moda, al contrario sono costruttori di visioni, hanno fondato marchi capaci di cambiare modo di vestire e di fare impresa, lasciando un’eredità culturale e industriale che va oltre la visibilità del momento.

Non solo moda ma anche il tempo per i suoi figli: Stella e Sergio. Saranno loro il futuro di Aris?

Non penso, ad entrambi i figli ho cercato e cerco sempre di insegnare che in questa permanenza nel mondo, non venga sprecato nemmeno un secondo e soprattutto non voglio che si limitino a considerare una ditta e un lavoro come opportunità limitanti di fronte a un mondo pieno di possibilità.

Lei ha lavorato per Gianni Versace, Jean Paul Gaultier, Prada, Cavalli e Valentino. Può raccontarci chi le ha dato maggiori soddisfazioni?   

Ogni stilista e Casa di Moda con cui ho avuto l’opportunità di lavorare ha lasciato in me un bagaglio di esperienza unico. Da Versace ho imparato il valore dell’arte e della creatività senza compromessi; da Prada, insieme a Miuccia e al sig. Bertelli, ho scoperto l’ammirazione per l’imprenditoria e la capacità di guardare al futuro con visione e coraggio; da Cavalli ho assorbito l’audacia e l’estrosità che rendono ogni creazione sorprendente; e da Valentino ho imparato che lo stile può essere senza tempo, capace di emozionare oltre le mode. Ognuno di loro ha contribuito a formare il mio percorso, lasciandomi lezioni che porto con me ogni giorno, preziose come tessuti rari e irrepetibili.

Aris conta oggi un’ organizzazione di 24 donne più un solo uomo: Beato tra le donne o cosa ?

La nostra ditta nasce e cresce sotto una guida tutta femminile , dove passione, determinazione e sensibilità si incrociano ogni giorno al lavoro sartoriale .E’ un luogo in cui le mani , l’esperienza e il cuore di 24 sarte danno forma a capi unici, curati in ogni dettaglio , frutto di dedizione e amore per il bello , alcune vantano oltre 30anni di presenza da noi. Accanto a loro, un uomo condivide lo stesso impegno e la stessa visione , dove le differenze diventano valore e forza, a lui si può comunque attribuire un record di resistenza , diplomazia e spirito di adattamento.

Aris e l’intelligenza artificiale: avete già dei progetti con queste nuove tecnologie?

Cerchiamo sempre di stare al passo con le nuove tecnologie, ma per adesso ci sono stati solo affiancamenti e facilitazioni per le lavorazioni manuali. Comunque ben venga in futuro. Siamo aperti a tutto quello che può essere innovativo.

 

 

 

Published by
Orietta Malvisi Moretti