Economia

Il Consiglio europeo ha trovato un accordo sui fondi per l’Ucraina. Le frasi chiave del premier polacco Tusk. Il Papa a sorpresa in Senato

Due frasi choc hanno scosso Bruxelles nella lunga notte di trattative sugli asset russi congelati (210 miliardi) da girare eventualmente all’Ucraina. Accordo trovato. Due frasi che hanno sprofondato nel dubbio il Consiglio Europeo, ovvero l’istituzione UE che definisce le priorità da affrontare; un organismo composto da Capi di Stato, primi ministri tra cui il presidente della Repubblica francese Macron, il cancelliere tedesco Merz, il presidente del governo spagnolo Sanchez, la premier Giorgia Meloni. Un dubbio che nella notte tra giovedì è stato risolto.

Prestito Ue senza toccare i beni russi

È stato trovato un accordo per finanziare un prestito all’Ucraina: 90 miliardi di euro per continuare a sostenere la resistenza di Kiev alla invasione russa. L’accordo non prevede però l’uso degli asset russi detenuti dai Paesi europei, punto in discussione da molte settimane. Usare i beni russi avrebbe consentito alla UE di sostenere l’Ucraina senza mettere risorse proprie però avrebbe esposto i Paesi membri a possibili ritorsioni legali da parte della Russia.

E così Bruxelles ha tagliato la testa al toro: ha frenato Putin, ha accontentato i Paesi a lui vicini (Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca) che non cacceranno un euro, come da loro invocato.

L’accordo raggiunto nella notte prevede di reperire i 90 miliardi sui mercati finanziari emettendo debito comune, più o meno quanto fatto con il Recovery Found durante la pandemia di Covid-19. L’Ucraina dovrà ripagare il prestito solo dopo che la Russia le avrà pagato i risarcimenti per i danni provocati dalla invasione. Ma se questo non dovesse succedere, come è praticamente certo, l’Ucraina potrebbe usare i beni russi congelati per ripagare il prestito. Accordo trovato sui fondi per l’Ucraina ; ma hanno fatto discutere le due frasi rimbalzate ai tavoli del lavoro. La prima di Donald Tusk, premier polacco di una coalizione di centrosinistra e liberali, la seconda di Papa Leone.

Tusk: soldi oggi o sangue domani

La frase del premier polacco ha colpito nel segno tanto che, l’asse polacco-tedesco in pressing sul Belgio, ha prevalso. Importante è stato l’intervento della Germania che ha spostato gli equilibri di una trattativa che fino a quel momento era stata in bilico. Giorgia Meloni è rimasta perplessa sui rischi legali legati all’utilizzo degli asset congelati ma anche di eventuali ricaschi sulla stabilità finanziaria dei singoli Paesi; senza dimenticare le possibili ritorsioni di Mosca sulle aziende che ancora operano in territorio russo. Circostanza che inevitabilmente, avrebbe delle ricadute non da poco. Meloni ha confermato la linea Draghi.

Papa Leone: ingiustificata la corsa al riarmo

Papa Leone è sempre stato chiaro sulla inutilità di una guerra assurda. Se ne è parlato anche a margine della sua visita a sorpresa in Senato. Il Papa si è recato a Palazzo della Minerva per ammirare dal vivo la Bibbia di Borso d’Este e, a margine della sua visita, il discorso è scivolato sulla Ucraina. Una visita di 20 minuti dopo una mattinata intensa di udienze. Nell’occasione il Pontefice ha salutato anche i membri del Consiglio di presidenza del Senato e ha ricevuto dalle mani di La Russa la campanella del Senato, la cosiddetta “martinella” personalizzata col suo nome. Poi ha fatto ritorno in Vaticano dove ha assistito a una breve esibizione del coro polifonico del Senato.

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Enrico Pirondini