Economia

Isee, prima casa e scala di equivalenza: cosa può cambiare dal 2026

Una delle novità principali della legge di bilancio 2026 riguarda la riforma dell’Isee, lo strumento che misura la situazione economica delle famiglie. L’Isee, acronimo di “indicatore della situazione economica equivalente”, tiene conto di reddito, patrimonio mobiliare e immobiliare e delle caratteristiche del nucleo familiare. Il suo calcolo è fondamentale per accedere a prestazioni sociali e agevolazioni come l’assegno unico per i figli, i bonus sulle bollette di acqua, luce e gas, le agevolazioni scolastiche per mensa, trasporto e asili nido, e molte altre. Grazie a questo indicatore, le famiglie possono ricevere supporto economico proporzionato alle proprie condizioni reali.

Le novità per le famiglie numerose e la prima casa

Le novità sul tavolo del governo riguardano due interventi principali. Il primo prevede modifiche alla scala di equivalenza, il coefficiente che tiene conto del numero dei componenti del nucleo familiare. L’idea è di introdurre maggiorazioni per nuclei con due o più figli, favorendo così le famiglie numerose e contribuendo a contrastare il cosiddetto inverno demografico. La seconda novità riguarda l’esclusione della prima casa dal calcolo dell’Isee, ma solo fino a un valore catastale di 100mila euro, come confermato da Matteo Salvini. Attualmente, già dal calcolo dell’Isee sono esclusi i primi 52mila euro del valore Imu della casa, al netto dell’eventuale mutuo residuo.

Altri aggiustamenti e titoli di Stato

Già nei mesi scorsi, la maggioranza aveva modificato l’Isee escludendo dal calcolo i titoli di Stato e altri prodotti finanziari garantiti dallo Stato fino a 50mila euro per nucleo familiare. Tra questi rientrano Btp, Bot, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale, che, se inferiori alla soglia, non aumentano più il valore Isee.

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Filippo Limoncelli