La neve dopo i Tir. Italia bloccata: perderemo 250 mln di euro al giorno

Pubblicato il 1 Febbraio 2012 - 09:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dopo lo sciopero dei Tir, arriva il gelo a bloccare l’Italia. La neve scende da alcune ore in alcune regioni del centro-nord e laddove non nevica è tornata la pioggia. Un vortice depressionario, alimentato da aria fredda, sta raggiungendo la nostra penisola, determinando questa fase di tempo perturbato che porterà, nelle prossime ore, vento forte, neve e pioggia. Il picco del maltempo è comunque attesto da venerdì, quando le temperature scenderanno sotto lo zero in quasi tutta Italia. Per vedere i termometri risalire di qualche grado bisognerà aspettare martedì 7 febbraio. Se il blocco dei Tir è costato all’Italia ben 1 miliardo di euro, il blocco causato dal freddo e dalla neve potrebbe costarci circa 250 milioni di euro al giorno.

La perturbazione di origine atlantica continua ad interessare vaste aree del centro nord con precipitazioni nevose a tratti intense su molti tratti autostradali in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Umbria. Autostrade ha per questo attivato  oltre 800 mezzi, 1.500 operatori e 8.000 tonnellate di cloruri per mantenere agibili le tratte interessate, riuscendo a garantire la piena percorribilità dell’ intera rete per tutta la notte. Dal 1 febbraio e sino a nuovo ordine, sul  territorio di tutte le province delle Regioni Toscana, Marche ed Umbria i prefetti hanno sospeso temporaneamente la circolazione dei mezzi con massa complessiva a pieno carico superiore alle 7,5 tonnellate.

L’ondata di freddo del 17 dicembre 2010 costò all’Italia tra il 5 ed il 6 per cento del suo prodotto interno lordo, che tradotto vale una cifra di circa 250 milioni di euro al giorno. Contrariamente allo sciopero dei Tir la neve non bloccherà solo le autostrade, ma anche le ferrovie e traffico aereo, paralizzando completamente il paese e l’economia.

Oltre alle perdite stimate dal blocco di circolazione delle merci, ad influire è anche la circolazione di persone. Il Sole 24 fa una stima delle perdite da parte delle compagnie aeree in caso di gelo. Supponendo un flusso di 300 mila passeggeri al giorno per un fatturato di 50 milioni di euro, un quinto dei passeggeri rimarrà a terra con una perdita giornaliera di circa 10-11 milioni di euro. Il traffico ferroviario invece nel 17 dicembre 2010 fermò il 10 per cento dei 7mila treni attivi in Italia, per una perdita, secondo il Sole 24 ore, di circa 1 milione di euro al giorno.

Il gelo però avrà conseguenze dirette anche sull’allevamento e sull’agricoltura: le coltivazioni sono a rischio, così come gli alberi da frutta, ed interi raccolti potrebbero andare persi. Coldiretti ha già lanciato anche l’allarme per gli animali nelle stalle, che rischiano di divenire vittime dell’assideramento. Anche l’energia sarà un settore colpito, con il freddo ed il ghiaccio in grado di causare seri danni alle linee elettriche e telefoniche. Insomma un periodo di gelo come quello che le previsioni meteo ci prospettano, se si prolungasse per alcuni giorni, bloccherebbe un intero paese con conseguenze economiche non di facile calcolo, ma forse anche superiori ai 250 milioni di euro perduti nel solo giorno di freddo del 2010.