Manovra, le modifiche dell'ultima ora. Affitti brevi, resta tutto come prima (cedolare secca al 21%) (foto Ansa-Blitzquotidiano)
Dagli affitti brevi ai dividendi, dalle banche alla tassa sui pacchi. Quando mancano venti giorni al termine ultimo per l’approvazione, il governo ‘riscrive’ la manovra varata tre mesi fa in consiglio dei ministri.
E lo fa con una sorta di maxi-emendamento che riformula numerose parti dell’articolato. Una serie di interventi che, secondo quanto riferito alle opposizioni – che chiedono ora di avere il giusto tempo per il confronto in commissione -, varrebbero complessivamente un miliardo di euro.
Il governo aveva promesso le modifiche per la giornata e la scadenza viene rispettata. In serata, mentre in Senato la commissione Bilancio è riunita per l’ufficio di presidenza, arrivano i fascicoli con le modifiche. Hanno già le sembianze del maxi-emendamento che poi verrà messo a punto per l’Aula: una riformulazione degli emendamenti che recepiscono l’intesa raggiunta nella maggioranza sui temi da ritoccare.
Ora i presentatori dovranno far sapere se accettano la modifica e la commissione per questo tornerà a riunirsi domani. Domenica invece sono previsti degli incontri bilaterali e la commissione si riunirà poi in serata, ma difficilmente l’avvio del voto potrà avvenire prima di lunedì.
Viene cancellato l’aumento della cedolare secca e viene ripristinata la legge attuale che prevede il 21% per la prima casa affittata e poi il 26% dalla seconda. Il nuovo testo riduce però a due case affittate quelle oltre le quali scatta l’attività imprenditoriale.
Cambia anche la norma sui dividendi, con la stretta che viene limitata alle partecipazioni sotto il 5% o di valore fino a 500 mila euro: l’effetto finanziario è una forte riduzione del gettito che passa da circa 1 miliardo a regime a circa 33 milioni.
Tutto deve però trovare copertura mantenendo l’equilibrio finanziario. Per le banche arriva quindi la riduzione della deducibilità sulle perdite pregresse (le percentuali vengono ridotte dal 43% al 35% per il 2026 e dal 54% al 42% per il 2027), che garantirà risorse per circa 600 milioni in due anni.
Per le assicurazioni sale al 12,5% dal 2026 (senza quindi retroattività) l’aliquota sulla polizza rc auto per gli infortuni al conducente, garantendo poco più di 100 milioni l’anno.
C’è poi il raddoppio immediato della Tobin tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie, che sale allo 0,4% dal 2026. Arriva anche la cosiddetta tassa sui pacchi: un “contributo” di 2 euro per quelli provenienti da paesi extra Ue e di valore dichiarato fino a 150 euro, con effetti finanziari stimati in 112 milioni il primo anno e 245 dal 2027.
Una boccata d’ossigeno arriva per il cinema, con un taglio ridotto (da 150 a 90 milioni) al Fondo per il settore.