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Diktat di Merkel all’Italia: “Vivete troppo da ricchi, tagliate spese”

di luiss_smorgana |23 Ottobre 2011 12:52

Angela Merkel (lapresse)

BERLINO – Vivete da ricchi, dovete «tagliare le spese e vivere secondo i vostri mezzi»: il tono che usa Angela Merkel per bacchettare il tenore di vita degli italiani è più o meno quello di una maestra sfinita che cerca di trascinare anche i più discoli sulla retta via.

Il nostro debito è ormai a un livello allarmante e la cancelliera tedesca ce l’ha proprio con il tenore di vita degli italiani, altro che con gli speculatori. Ci invita a una vita rigorosa e ligia alle regole del risparmio che tanto sembra lontana da quegli esempi di eccesso tutto italiano degli stipendi d’oro come quelli di alcuni consiglieri siciliani che arrivano a guadagnare fino a 10 mila euro al mese.

L’intento è chiaro: il debito va ridotto, per forza perché la «soluzione della crisi in Europa emergerà solo se i Paesi taglieranno il debito e vivranno secondo i propri mezzi».

E ancora: «Il fatto che il debito italiano sia al 120% del Pil non può essere imputato agli speculatori. La crisi del debito europeo si risolverà solo quando i Governi si decideranno a ridurre il loro debito pubblico, rinnovando così il loro impegno a mantenere la moneta unica».

«Vogliamo e dobbiamo difendere l’euro, la nostra moneta, ma senza dimenticare quale sia la fonte della crisi», ha continuato. Il messaggio è molto difficile da fraintendere perché da buona tedesca la Merkel va subito al sodo, il debito italiano è troppo alto, va ridimensionato con riforme aggiuntive.

Pareggio di bilancio e conti da sanare sono il passo numero uno. Il sacrificio per tutti gli italiani, nessuno escluso, è il passo successivo e il più difficile.

La vera preoccupazione della Merkel è capire se in Europa «ci si possa ancora prestare denaro».  «Gli altri Paesi dell’unione monetaria vicini alla Grecia devono essere protetti. Per questo abbiamo bisogno di un grande scudo, di ciò che David Cameron ha chiamato un bazooka, per dire chiaramente che noi vogliamo proteggere il nostro euro. Questo scudo verrà impiegato se i Paesi che saranno tutelati avranno riguadagnato anche la fiducia. Se questi Paesi non fanno nulla a casa loro, se continuano a mantenere il debito totale al 120 per cento come l’Italia, allora il muro da scavalcare diventerà ancora più alto, non saranno di aiuto perché in questo modo la fiducia dei mercati non potrà ritornare».

Oltre alle annotazioni puramente economiche non può essere dimenticata l’ormai famosa intercettazione in cui il premier parla di Angela Merkel come la «culona». La considerazione che la cancelliera ha di Berlusconi è facilmente immaginabile e sembra che non ne faccia tanto mistero nemmeno in contesti istituzionali.

Due giorni fa per esempio ha chiamato direttamente il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e lo stesso ha fatto il premier lussemburghese Jean-Claude Junker presidente dell’Eurogruppo.

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