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Twitter. Il “botto” non fuga le perplessità: crescita prima incognita

di Warsamé Dini Casali |8 Novembre 2013 12:57

Twitter. Il “botto” non fuga le perplessità: crescita prima incognita

ROMA – Twitter. Il “botto” non fuga le perplessità: crescita prima incognita. Un successo l’esordio di Twitter in Borsa: il cinguettio col botto delle azioni giunte il primo giorno a un valore maggiore del 70% rispetto a quello dell’Ipo (45,6 dollari contro 26 dell’offerta) non fuga interamente perplessità e incognite. A cominciare da un prezzo che nei prossimi mesi sconterà l’arrivo di una pioggia di milioni in titoli marcati TWTR. E nessuno può giurare su quanto crescerà la società: finora è in perdita, utili sono previsti non prima del 2015.

Twitter ha collocato solo 70 milioni di titoli (80,5 con un overallotment), il 13% dei 545 milioni che l’azienda ha indicato di avere all’indomani dell’Ipo tra azioni vendute e soggette al cosiddetto lock-up. Vale a dire in mano a insider aziendali che non le possono cedere per almeno tre mesi. Ma questa situazione è destinata a cambiare: il lock-up dei titoli comincia a scadere a febbraio, con almeno dieci milioni di azioni in mano a dipendenti con incarichi non esecutivi. Il resto si sbloccherà a maggio. Proprio queste scadenze generarono pressioni sui titoli di altri social media, da Facebook a Groupon. (Marco Valsania, Il Sole 24 Ore)

Per quanto riguarda la crescita, Twitter punta a monetizzare l’aumento del numero di utenti con le inserzioni pubblicitarie, al 70% concentrate sui smartphone e tablet. Le stime accreditano un raddoppio degli utenti (540 milioni) nel 2018: in un anno gli utenti attivi su base mensile sono aumentati del 39 per cento, raggiungendo quota 231,7 milioni.

Una crescita considerevole che, però, confrontata con l’anno precedente in cui ci fu un aumento di utenti mensili pari al 65 per cento, autorizza qualche preoccupazione. Twitter produce ricavi per 534,5 milioni di dollari, ma ha costi di gestione molto alti: finora ce l’ha fatta in virtù dei generosi finanziamenti da parte di investitori e fondi, che confidano di rientrare dei loro investimenti nel medio periodo.

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