Il Messaggero spiega che l’assessore non ha gradito lo spot Enel ed ha protestato:
“Sono allibito. Questa pubblicità danneggia chi lavora per far muovere la città, un’impresa difficilissima, aggiunge, in tempi di spending review”. Come dire: siccome c’è da risparmiare, è offensivo lamentarsi del servizio; e chi lo fa, o invita a farlo, è un maleducato. Anche se, verrebbe da obiettare, il biglietto si continua a pagare a prezzo pieno e non tiene conto di ritardi, corse tagliate, vetture malconce e autisti che parlano al cellulare”
L’assessore Improta ha poi sottolineato di aver appena iniziato a lavorare alla mobilità di Roma:
“Sono assessore ai Trasporti e ho ereditato una situazione drammatica”.
Enel dal canto suo ha assicurato che lo spot non voleva rappresentare un attacco ai trasporti pubblici e replica:
“«Nessuna avversità diretta ai mezzi di trasporto pubblico». L’intento della pubblicità è un altro: «Dare voce ai cittadini che affrontano le difficoltà quotidiane». Nel lavoro, in famiglia e così via. I «guerrieri», sono ovunque, rassicura l’Enel, non soltanto sugli autobus”.