Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Miriam Loddo al Tribunale di Milano (foto Ansa)
MILANO – “Mi sembra un processo mediatico”. Così l’ex ministro del governo Berlusconi, Mara Carfagna, ha risposto all’uscita dal Tribunale di Milano ai cronisti che le hanno chiesto quale idea si fosse fatta del processo sul caso Ruby a carico dell’ex premier. “Non sono a conoscenza dei fatti – ha aggiunto Carfagna – e quindi non posso farmi un’idea, anche se mi sembra un processo mediatico, ma comunque bisogna aspettare la decisione della magistratura”. E a chi le chiedeva un parere sul fatto che Berlusconi versa, stando a quanto è emerso da diverse testimonianze, ancora soldi alle ragazze presenti alle feste di Arcore, Carfagna ha risposto: “Personalmente ho fatto sempre altre scelte, ma non sta a me giudicare e non posso esprimermi perché non conosco i fatti”.
Oltre alla Carfagna, in Tribunale si è vista anche Mariastella Gelmini e la showgirl Miriam Loddo. L”ex ministro, rispondendo alle domande dell’avvocato Niccolò Ghedini, ha chiarito di essere stata più volte ad Arcore e di avere incontrato Silvio Berlusconi “ma sempre per motivi di lavoro”. Gelmini ha precisato di aver “partecipato a cene elettorali e ad alcune cene conviviali, ma sempre legate all’attività politica”. L’ex ministro inoltre, rispondendo ad una domanda, ha spiegato di non essere mai stata presente a serate nelle quali c’erano giovani ragazze. A ‘tirare in ballo’ le due ex ministre era stata Ruby in un verbale nel quale aveva raccontato che ad una delle serate a Villa San Martino, e in particolare a quella del 14 febbraio 2010, sarebbero state presenti sia Carfagna che Gelmini.
Anche l’ex ministro Gelmini ha detto in aula di non aver mai conosciuto Ruby e che “il 14 febbraio del 2010 ero a casa con mio marito”. In quel periodo, ossia nel febbraio 2010, “stavo portando tra l’altro a termine la mia gravidanza – ha precisato Gelmini – quindi credo di essere andata poche volte ad Arcore”.
La showgirl Miriam Loddo sentita anch’essa nel processo Ruby, ha sostenuto in aula che anche lei sarebbe stata presente in via Fatebenefratelli la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010, quando Ruby venne rilasciata e poi affidata a Nicole Minetti. Un particolare che però non risulta in alcuno degli atti di indagine, come ha fatto notare il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, e di cui la ragazza non aveva fatto menzione nemmeno nei verbali di indagini difensive davanti agli avvocati.
Loddo, tra le altre cose, ha raccontato davanti ai giudici che anche lei, come diverse altre ragazze che erano presenti alle serate ad Arcore riceve mensilmente 2.500 euro da Silvio Berlusconi. Il pm Boccassini ha fatto presente, riguardo alla presunta presenza della Loddo in questura, che il funzionario di via Fatebenefratelli “la dottoressa Iafrate ha escluso che oltre a Michelle Conceicao quella sera fossero presenti altre persone in questura”. E ha aggiunto: “Capisce che non c’é traccia della sua presenza?”. Loddo ha voluto ribadire più volte: “Io c’ero e non ero in strada, ero sopra dentro un ufficio, sono entrata senza che nessuno mi chiedesse i documenti”.
Il pm ha spiegato però che la ragazza non parlò di questa circostanza nei due verbali di indagini difensive del 26 ottobre e del 2 novembre 2010. In quei verbali Loddo aveva raccontato soltanto che quella sera fu chiamata da Michelle Conceicao e lei poi avvisò Berlusconi del fatto che Ruby si trovava in questura. Al pm e al giudice Giulia Turri che le hanno chiesto perché quella notte era andata in questura, Loddo ha risposto: “Sono una persona di cuore”. E il pm Boccassini ha replicato: “Pure lei?”.E la ragazza ha aggiunto: “Sono fatta così, mi commuovo anche davanti ai cartoni animati”.