Curare la dipendenza patologica da internet, ovvero, i disturbi del comportamento ossessivo verso il web. E’ questo l’obiettivo dell’ambulatorio dedicato all’Internet Addiction Disorder che inizia l’attività oggi, lunedì 2 novembre 2009, all’interno del Day hospital psichiatrico del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma.
L’ambulatorio arricchisce l’offerta assistenziale dell’UO di Consultazione psichiatrica del Gemelli (diretta dal prof. Pietro Bria) per la cura di tutte le dipendenze, da quelle da alcol e droghe fino a quella da gioco d’azzardo. Per i programmi di riabilitazione l’attività degli psichiatri del Gemelli si avvale della collaborazione dell’Associazione “La Promessa”.
“L’utilizzo patologico di internet provoca sintomi fisici molto simili a quelli manifestati da tossicomani in crisi di astinenza. Grazie a questo nuovo ambulatorio – spiega lo psichiatra Federico Tonioni, che ne è il coordinatore – potremo garantire ai nostri pazienti di contenere quel malessere che per molti durante l’astinenza dal web si trasforma in ansia, depressione e paura di perdere il controllo di ciò che accade in internet, intervenendo nella struttura mentale sottostante alla dipendenza con curiosità e umiltà”.
Il protocollo di intervento è strutturato in tre passi: su un colloquio iniziale per confermare o meno la diagnosi di dipendenza; da incontri successivi per individuare la psicopatologia sottostante, eventualmente contenuta con un’appropriata terapia farmacologia; l’inserimento progressivo in gruppi di riabilitazione, al fine di “riattivare un contatto dal vivo” con gli altri e di conseguenza esperienze autentiche di condivisione, senso del limite, capacita di attesa e comunicazione non verbale.
L’ambulatorio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30. Per accedere alla prima visita occorre prenotare telefonicamente, contattando i numeri 0630154332-4122. La prevalenza di questa patologia nella popolazione generale appare in aumento soprattutto nei giovani che vanno poi a coinvolgere le famiglie, su cui ricade il carico soggettivo e oggettivo del disturbo psichico.
Per esempio, Facebook, il più famoso social network ha sessanta milioni di iscritti al mondo, e sono in continua crescita; si stima che circa il 10% degli utenti può diventarne dipendente. “Si distinguono 5 sottotipi di dipendenti da internet – spiega lo psichiatra Tonioni -: il cyber-sexual addiction (sesso virtuale e pornografia), il cyber-relational addiction (social network), il net-compulsion (gioco d’azzardo, shopping e commercio on-line), l’information overload (ricerca ossessiva di informazioni) e il computer addiction (coinvolgimento eccessivo in giochi “virtuali” o “di ruolo”)