“Affermazioni gravissime – attacca Trotta – Questa persona non sa di cosa parla, non conosce i meccanismi. Sto valutando con i legali l’ipotesi di una causa alla soprintendenza. I bisogni e le speranze della città sono più importanti dell’idea di piazza di un soprintendente?”. Poi la polemica si sposta sulla questione del gratuito/ non gratuito: “Dire che un concerto a pagamento non è un fatto culturale è estremamente offensivo. Ha la più pallida idea – aggiunge – dell’investimento e del lavoro che c’è dietro questo evento? Chi dovrebbe pagarlo? Il concerto del Boss ha generato introiti per la città e per lo Stato in termini di Iva, diritti d’autore, tasse e non solo”.
E il sindaco Luigi De Magistris che dice? “Non avevamo i soldi per organizzare un evento simile. E del resto Plebiscito non è un museo”.