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Berlusconi scatenato in Brasile: attacca i giudici (“una metastasi”) e la stampa (“provoca una ferita sociale”). E alla fine racconta la solita barzelletta

di Alberto Francavilla |29 Giugno 2010 9:45

Berlusconi in versione "latin lover" con Michelle Obama

Nemmeno l’inverno sudamericano è riuscito a raffreddare i “bollori” di Silvio Berlusconi che, durante la sua visita in Brasile, è tornato ad attaccare i fantasmi delle sue ossessioni, i suoi nemici giurati: la stampa e i giudici. Durante l’incontro con gli imprenditori ha ribadito che i giornali italiani “disinformano i lettori” provocando addirittura una “ferita sociale”, e poi ha definito i magistrati “la metastasi dell’Italia”. Per questo il presidente del Consiglio ha promesso che resterà al governo per altri tre anni in modo da curare queste “malattie” del sistema italiano.Ha anche attaccato la Corte costituzionale, dicendo che è tutta di sinistra, dimenticando che qualche giudice lo ha nominato anche lui. Ma si sa, gli attacchi di Berlusconi alla Corte costituzionale si possono considerare attacchi preventivi, perché da un momento all’altro i supremi giudici potrebbero chiamarlo a rendere conto del fatto che in Italia il pluralismo0 televisivo non c’è, causa i ritardi dell’estensione del digitale terrestre, e quindi intimargli di applicare una loro vecchia sentenza che vuole Retequattro (e Rai3) sul satellite.

Berlusconi ha detto anche una cosa molto giusta: che i conti delle Regioni italiane sono un disastro. Questa è una storia ormai vecchia di 40 anni, da quando le Regioni sono state costituite in Italia. Nel tempo sono diventate una cloaca di sprechi e abusi, assunzioni e consulenze, partecipazioni azionarie. Viene però da chiedersi perché Berlusconi se ne accorga solo adesso e perché ne parli. Poteva avere un senso qualche mese fa, quando alcune delle Regioni più scassate erano rette da giunte di sinistra. Ma ora alcune pietre dello scandalo, come Lazio e Calabria, sono passate alla destra, per non parlare della Sicilia.

Berlusconi ha preso di mira la stampa italiana, che sarebbe rea, a suo avviso, di fornire false notizie persino sui vertici internazionali come il recente G20 di Toronto. Il premier ha quindi invitato i lettori italiani a non comprare più i giornali, in modo da “scioperare” contro la “disinformazione”.

Ma le aggressioni verbali di Berlusconi hanno provocato la reazione degli stessi lettori: uno di loro, ad esempio, ha commentato sulle pagine di Blitz Quotidiano e ha sottolineato che Berlusconi, se ritiene che “i giornali scrivono il contrario o cose non vere” dovrebbe “prendere carta e penna o incaricare il suo portavoce” affinché contesti le notizie pubblicate sulle testate italiane.

Il lettore, signor Giovanni Attinà, ha quindi spiegato che “la sensazione è che il premier continui con le sue esternazioni, pensando che i giornali debbano riferire quello che piace a lui”. Ma questo sarebbe contrario con i principi delle democrazie, nelle quali la stampa dovrebbe essere “libera di criticare”, e dunque dovrebbe anche essere libera di criticare quanto viene deliberato nei vertici come il G20: se i giornalisti riportassero solo i comunicati ufficiali, si trasformerebbero in semplici stenografi.

Berlusconi ha poi rivolto le proprie invettive alla magistratura, un altro dei suoi bersagli preferiti. Dopo aver paragonato i giudici a una “metastasi del sistema”, visto che avrebbero sottratto la “sovranità ai cittadini”, ha detto che la giustizia è una “spina nel fianco della civiltà attuale” e ha quindi ribadito il concetto che andrebbe “riformata subito”. Altra riforma promessa da Berlusconi è stata quella del fisco: il premier ha giurato che ci sarà “una riduzione della spesa senza mettere le mani nelle tasche degli italiani”, e ha elogiato il governo, “l’unico europeo a non aver aumentato le tasse”.

Sarà, ma intanto l’Istat ha rilevato che la pressione fiscale ha raggiunto in Italia livelli da record, attestandosi sugli stessi valori del 1997, quando l’allora premier Prodi e il ministro delle Finanze Visco avevano chiesto notevoli sacrifici agli italiani con la celebre Eurotassa che tanto aveva fatto infuriare proprio Berlusconi e i suoi.

Il livore nei confronti di giornalisti e magistrati non ha fatto perdere però a Berlusconi il suo proverbiale humour e ha ironizzato sui suoi presunti “problemi di memoria” con una barzelletta: ”Stamani in albergo volevo farmi una ciulatina con una cameriera. Ma la ragazza mi ha detto: ‘Presidente, ma se lo abbiamo fatto un’ora fa…”’.

Berlusconi ha quindi mantenuto fede alla sua fama di “cabarettista”, specialmente quando è all’estero: sono ancora impresse nella memoria collettiva le “corna” nella foto ufficiale del vertice di Caceres con gli altri leader europei (2002), le battute da “vitellone” con il premier finlandese Tanja Halonen (2005) e in tempi più recenti gli apprezzamenti senza contegno nei confronti di Michelle Obama (2009).

MANOVRA: BERLUSCONI, E’ DELINEATA E NON SI TOCCA

29/06/2010 – 02:28 – ”La manovra è delineata e non si tocca: è quella e basta”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi conversando con i cronisti al momento del suo rientro in albergo a San Paolo.

MANOVRA: BERLUSCONI, NON TOCCHIAMO LE TASCHE DEGLI ITALIANI

29/06/2010 – 01:51 – ”Stiamo preparando una finanziaria di ulteriore riduzione della spesa senza mettere le mani nelle tasche degli italiani. Siamo l’unico Paese europeo a non aver aumentato le tasse”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando stasera a San Paolo agli imprenditori italiani che operano in Brasile.

GIUSTIZIA: BERLUSCONI, DA RIFORMARE, E’ SPINA NEL FIANCO

29/06/2010 – 01:39 – La Giustizia in Italia? “Una spina nel fianco della nostra civilta’ attuale”, che perciò occorre riformare. Con queste parole il premier Silvio Berlusconi è tornato stasera, a San Paolo del Brasile, davanti agli imprenditori italiani, a parlare delle prossime riforme che il governo ha in cantiere, a partire da quella del fisco e appunto della giustizia.

BERLUSCONI, LA SUA MEMORIA E…LA CAMERIERA BRASILIANA

29/06/2010 – 01:12 – Silvio Berlusconi dichiara di soffrire di mancanza di memoria e per farlo racconta una barzelletta agli imprenditori italiani e brasiliani che stasera ha incontrato a San Paolo: ”stamani in albergo volevo farmi una ciulatina con una cameriera. Ma la ragazza mi ha detto: ‘presidente, ma se lo abbiamo fatto un’ora fa’…”’. Risate in sala e postilla del cavaliere: ”diffidate di chi non sa ridere, diffidate…”.

BERLUSCONI, RESTO PER ALMENO ALTRI TRE ANNI

29/06/2010 – 00:55 – Malgrado la ”struggente invidia per chi puo’ andare a godersi i frutti del suo lavoro, io devo rimanere a governare per almeno altri tre anni: me ne andro’ solo quando saro’ riuscito a fare del mio Paese un Paese veramente democratico”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi stasera a San Paolo davanti agli imprenditori italiani e brasiliani riferendosi in particolare alla ”metastasi” del potere passato dalle mani dei cittadini a quello di ”certi giudici”.

BERLUSCONI, STAMPA CHE DISINFORMA E’ FERITA SOCIALE

29/06/2010 – 00:29 – Silvio Berlusconi torna ad accusare i giornali che ”raccontano solo frottole, disinformano totalmente e danno una versione capovolta della realta’: l’informazione che disinforma è una ferita nella nostra vita sociale”. Il presidente del Consiglio lo ha detto stasera davanti agli imprenditori italo-brasiliani a San Paolo tornando ad invocare uno sciopero dei lettori. Sono ”una vittima perché mi attribuiscono virgolettati che non ho mai né detto né pensato”, ha aggiunto.

MANOVRA: BERLUSCONI, SPESE REGIONI FANNO VENIRE BRIVIDI

29/06/2010 – 00:23 – ”Abbiamo fatto una finanziaria di ulteriore riduzione della spesa senza mettere le mani nelle tasche degli italiani e con un taglio lineare a ministeri e regioni: negli ultimi tempi – ha detto il premier Silvio Berlusconi davanti agli imprenditori italo-brasiliani stasera a San Paolo – ho messo il naso nelle spese delle regioni e ho avuto profondi brividi alla schiena: c’è modo di risparmiare”.

BERLUSCONI, CERTI GIUDICI SONO METASTASI ITALIA

29/06/2010 – 00:21 – Silvio Berlusconi torna ad attaccare ”certi giudici”, in particolare di Magistratura democratica, che rappresentano ”una metastasi del nostro sistema attuale”. Il presidente del Consiglio lo fa parlando davanti agli imprenditori italiani e brasiliani stasera a San Paolo, spiegando loro che ormai ”la sovranità non è più nelle mani dei cittadini”. Quando il Parlamento fa delle leggi che non piacciono a loro, è stato il ragionamento del premier, questi giudici le impugnano davanti alla Corte costituzionale che, composta da 11 giudici di sinistra, le abroga.

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