Riendica il suo ruolo di ministro per il federalismo, il suo ruolo cardine nella lotta per ottenere cioè che la Lega vuole. Umberto Bossi, da Pontida, lo mette in chiaro a tutti. A Berlusconi, a Fini, a tutta la maggioranza, il governo e al nuovo ministro Aldo Brancher: di ministro per l’attuazione del federalismo ce n’è uno, ed è lui: il Senatur.
“C’é un solo ministro per il federalismo e sono io”ha detto Umberto Bossi aprendo il comizio a Pontida, precisando che non è vero che gli sono state tolte le deleghe con la nomina di Aldo Brancher a ministro per l’attuazione del federalismo. “Per il federalismo – ha aggiunto – la coppia è sempre quella, io e Calderoli. Con Aldo Brancher non è cambiato nulla, si è passati dal federalismo al decentramento”.
Per il Senatur “è necessario spostare da Roma i ministeri”. Bossi ha ricordato che anche in Italia, con il federalismo, é necessario decentrare come accaduto a Londra e in Francia: “noi siamo il Paese più centralista del mondo”. Bossi ha quindi ricordato: “spostare i ministeri significa spostare anche migliaia di posti di lavoro che adesso sono tutti a Roma”.
“So quanti di voi sono pronti a battersi, anche milioni, ma io ho scelto la strada pacifica rispetto a quella del fucile” ha detto Umberto Bossi rispondendo ai leghisti che durante il suo comizio hanno gridato “secessione, secessione”. “La lotta della Lega – ha assicurato Bossi – non finirà fino a quando la Padania non sarà libera”.