Coronavirus: Fontana in campagna per Avigan, Zaia in missione tamponi

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 24 Marzo 2020 - 12:00 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus Lombardia e Veneto: Fontana in campagna per Avigan, Zaia in missione tamponi

Coronavirus: Fontana in campagna per Avigan, Zaia in missione tamponi (nella foto Ansa, Luca Zaia e Attilio Fontana)

ROMA – Coronavirus, Fontana presidente (anche se usa dire Governatore) della Regione Lombardia è in campagna per Avigan. Avigan, il farmaco in uso in Giappone. Farmaco non contro coronavirus, farmaco per altri usi. In Giappone lo hanno provato sui pazienti coronavirus, su 80 pazienti. Ottanta pazienti sono nulla per la farmacologia, la sperimentazione. Nulla per sapere se Avigan fa o casa fa.

Ma a Fontana bastano e avanzano. Anzi a Fontana basta la parola, basta che una parola ci sia. L’ultima è appunto Avigan e pro Avigan Fontana è in campagna: l’ultima sua conferenza stampa è stato tutta un orgoglioso annuncio: noi proviamo l’Avigan, vogliamo l’Avigan e lo somministreremo nel nostro nuovo ospedale che abbiamo fatto noi. Sottinteso, neanche poi tanto: noi facciamo, gli altri son lenti a fare, se pure fanno. Lo stesso fatto che Aifa (Agenzia nazionale del farmaco) abbia detto sì a sperimentare Avigan che effetto fa se lo fa è stato presentato da Fontana come  un effetto della spinta lombarda.

Spinta lombarda che non aspetta i risultati della sperimentazione, roba da pelandroni. Fontana in campagna con passo spedito, campagna Avigan è quella di oggi. Domani chissà, forse altra. L’importante è essere in attività di e da campagna.

Simmetricamente Zaia, presidente (Governatore) Regione Veneto è da tempo e sempre più in missione tamponi. Non senza ragioni: Veneto ha fatto più tamponi della Lombardia, ha quindi un tasso di letalità più basso perché ha individuato più contagiati a far da denominatore e probabilmente ha spezzato più linee logistiche del virus. In più Veneto ha avuto meno sfortuna di Lombardia nei rispettivi ospedali. in due ospedali lombardi, inutile ricordare quali, il contenimento è saltato, in Veneto no.

Zaia in missione tamponi. Con lo slogan di grande efficacia che convince e trasvola in tutta Italia di: tamponi per tutti! Lo sa anche Zaia che tamponi per tutti proprio tutti è una inutilità irrealizzabile, una impossibilità inutile quando fosse possibile. Se glielo domandano di preciso, Zaia dice: tamponi per tutti i medici, gli infermieri, operatori della Sanità e tamponi per tutti quelli che hanno avuto contatti stretti o ripetuti con accertati positivi al virus. Un sacco di gente, molta più di quanta non venga testata oggi in Italia ma non certo tutta la popolazione italiana (per capirci finora in Italia circa trecentomila o quattrocentomila tamponi, sarebbero utili quindi allargando alla linea dei contatti con positivo, due, tre milioni di tamponi).

Non certo e mai tutta la popolazione italiana. Tutta la popolazione sottoposta a tampone non lo fa nessuno in nessuna parte del mondo. Ammesso e non concesso ci fossero in Italia laboratori sufficienti a testare 60 milioni di tamponi, il responso collettivo riguardante la popolazione tutta arriverebbe dopo settimane, il tempo abbondante perché la mappa del contagio ricavata da tamponi risulti vecchia, non più aderente alla realtà e quindi inutile.

Zaia lo sa ma va e si mostra in missione tampone per tutti. Mentre Fontana è in campagna Avigan. C’è in questo attivismo, iper attivismo leghista una gran voglia di fare, un bisogno di fare. E anche una stolidità del fare. Fare talvolta, spesso, per fare. Una versione padana del facimmo ammuina.