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Maroni ufficializza il divorzio e fa la schedina. E Pdl dialoga con Fli

di Emiliano Condò |15 Novembre 2011 19:32

Roberto Maroni (LaPresse)

ROMA – “Abbiamo registrato il cambiamento del Pdl che segna una rottura con la Lega e che ci assegna un ruolo all’opposizione”. Sono le parole del ministro dell’Interno dimissionario Roberto Maroni, e sono parole che ufficializzano quello che era nell’aria dalla caduta del governo Berlusconi, ovvero la separazione tra la Lega Nord e il Pdl.

Maroni, poi, si dice incerto anche rispetto al futuro: ”Siccome Casini ha detto che si vota tra un anno e mezzo utilizzeremo questo tempo per capire se ci sara’ ancora un’alleanza con il Pdl, un’alternativa o se la Lega correra’ da sola. In questo momento io dico 1 X 2. Quello che e’ avvenuto però ha sancito la rottura di un’intesa che andava avanti dal ’94”.

Se si sgretola il patto con la Lega il Pdl sembra però riannodare un esile dialogo con Fli di Gianfranco Fini. Tutto comincia con la telefonata di Silvio Berlusconi al presidente della Camera dopo le dimissioni e prosegue con l’invito di quest’ultimo a lasciarsi “alle spalle” vecchie ruggini.

Il dialogo, però, è ancora fragile visto che non più tardi di martedì pomeriggio Italo Bocchino invocava un governo Monti sostenuto da Pd e Terzo Polo. Lo scenario, in ogni caso, non è piaciuto a Fini che ufficialmente ha parlato di “provocazione” ed “errore” di Bocchino. Il sito Dagospia va oltre e racconta di “insulti e improperi” (non capisce un c…) che sarebbero stati rivolti proprio da Fini a Bocchino.

Il Pd, invece, in serata fa ufficialmente cadere il veto su Gianni Letta. Spiega Rosy Bindi: “Il Pd ha indicato la necessità di un governo di discontinuita’ a prescindere dalla presenza del sottosegretario Gianni Letta”.

  
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