L’ex presidente del Copasir, nel seminario di Italianieuropei tenutosi lunedì, ha esaltato il valore del «tesseramento». Rilanciando anche l’idea dei circoli di settore. «Mi piacerebbe vedere le sezioni degli operai dove si parla degli operai, quella degli artigiani dove si parla degli artigiani». Nemmeno le correnti sono un male, secondo D’Alema: «Magari ci fossero nel Pd. La realtà è che non ci sono. Nel Pd c’è solo il caos». La sintonia finisce qua. Semmai è facile prevedere uno scontro tra l’area dei bersaniani e quella dalemiana. Lo fa capire una battuta di Bersani quando parla del possibile fuoco amico contro Letta. «Certe cose di D’Alema e Renzi credo siano tatticismi. Io spero lascinoil campo a discussioni più profonde». Parole battagliere.
Pd, guerra tra correnti senza fine. Bersani: Sono in gioco. D’Alema: Partito nel caos
Bersani fa capire che nella partita del congresso Pd giocherà un ruolo anche lui. Soprattutto su come va organizzato il Pd stesso, su come deve stare lontano dalle tentazioni leaderistiche. “Vedete quello che è successo a Grillo. Io sono contento che un po’ di voti siano tornati a noi. Ma mi preoccupo che i 5stelle siano l’ennesima meteora a cui gli italiani si sono affidati. Se continua così la gente non sarà più neanche arrabbiata, ma solo rassegnata. O disperata”.
Bersani dice quindi di non aver un candidato per la segreteria. “Ce ne sono quattro o cinque buoni”. Anche Epifani? L’ex leader non lo esclude: “Ma deve candidarsi, per il momento ha detto che non lo farà”.
La guerra fredda con Massimo D’alema. Su Repubblica Goffredo De Marchis scrive: