
ROMA — Il tesoretto di An sotto l’occhio della procura di Potenza. A scriverlo è Fabio Tonacci su Repubblica. Nelle prossime settimane sarà depositata la perizia di accertamento bancario sul patrimonio da circa 100 milioni di euro che il disciolto partito di Alleanza Nazionale ha ancora a disposizione. L’ex senatore Donato Lamorte, di questo patrimonio è diventato amministratore unico all’atto della fusione con Forza Italia. Parte di questi soldi sarebbero finiti in un conto riconducibile a Fli, il partito fondato da Gianfranco Fini all’indomani della fuoriuscita dal Pdl, nei giorni della sua costituzione.
Scrive Tonacci che
“La richiesta è stata fatta nel giugno del 2012 dalla Mobile di Potenza nell’ambito di un’inchiesta per riciclaggio partita dal sequestro a casa di Carlantonio Traietta, esponente materano prima di An poi di Fli, di distinte di versamento in bianco ‘con in calce una firma illeggibile’. Fondi di dubbia provenienza – è l’ipotesi dei pm – sarebbero finiti su un conto riconducibile a Fli nei giorni della sua costituzione. In un’intercettazione ambientale del 15 gennaio 2010, Traietta racconta ad un amico dell’operazione che avrebbe dovuto portare Pasquale Di Lorenzo (consigliere lucano ex An,ora in quota Fli e indagato per la vicenda dei rimborsi alla Regione Basilicata) a succedere a Lamorte alla gestione del patrimonio. “È una cosa enorme e vale miliardi — dice Traietta — hanno messo tutto in questo fondo patrimoniale, poi questa fondazione che a capo c’è Di Lorenzo. Entrerà fra pochissimo perché lascerà tutto…il segretario di Fini, come si chiama? Donato Lamorte. Quindi diventeremo…cioè si fidano di noi”.“In realtà poi Di Lorenzo non è diventato tesoriere. Nelle conversazioni intercettate, Traietta parla spesso di Italo Bocchino e di Fini: “Con Italo ho stretto stretto, mi chiama tutti i giorni” I poliziotti che lo hanno pedinato, lo hanno visto più volte incontrarsi con Bocchino, all’epoca vicepresidente del Pdl alla Camera. Le telefonate con quest’ultimo non sono state trascritte perché protette dall’immunità. I contenuti delle conversazioni hanno comunque indotto i pm a chiedere accertamenti sul patrimonio An e su Lamorte”.