L’Huffington Post riporta alcuni documenti, come lo scambio di lettere tra Boccadutri e Grasso e parte dello Statuto M5s. Ecco cosa scrive il tesoriere di Sel al presidente Grasso:
“come Ella certamente saprà i senatori e i deputati eletti sono tenuti a rendere alla Camera di appartenenza dichiarazioni circa la propria situazione reddituale. Si tratta di un obbligo di trasparenza nei confronti degli elettori […] Tale obblighi sono stati estesi dalla legge, anche a coloro che svolgono funzioni di tesoriere dei partiti o dei movimenti politici”.
Ma la richiesta viene respinta da Grasso, con queste motivazioni:
“In primo luogo, il Senato non ha ricevuto copia di alcuno statuto o atto costitutivo del “Movimento 5 stelle”, dal quale si possano evincere le cariche di rappresentante o di tesoriere, né ha il potere, in base alla normativa vigente, di pretenderne la trasmissione o il deposito. In secondo luogo, in materia di anagrafe patrimoniale, la stessa legge n. 96 del 2012 non indica l’Autorità competente a richiedere l’applicazione delle disposizioni sulla pubblicità della situazione patrimoniale e reddituale ai tesorieri dei partiti, né è possibile desumerlo in via analogica”.
Finita qui? A quanto pare no: Sel ha presentato un emendamento che sembra calibrato sul caso di Beppe Grillo:
La disposizioni di cui alla legge n. 441 del 1982 (dichiarare pubblicamente la situazione reddituale e patrimoniale n.d.r.) si applicano ai soggetti che svolgono le funzioni di tesoriere dei partiti o dei movimenti politici, o funzioni analoghe, che hanno ottenuto almeno un rappresentante eletto al Senato della Repubblica o alla Camera dei Deputati. Qualora i soggetti di cui al comma precedente non ricoprano le cariche di cui all’art. 1 della legge n. 441 del 1982, le dichiarazioni di cui ai numeri 1 e 2 del primo comma dell’art. 2 della legge n. 441 del 1982, sono depositate all’ufficio di presidenza del Senato della Repubblica, per tutta la durata della legislatura cui il partito o il movimento ha ottenuto eletti.